L'esame delle immagini registrate, l'uso di un drone, una serie di pedinamenti: un'attività investigativa diretta dalla Dda di Napoli e condotta dai carabinieri forestali di Benevento e Pontelandolfo, che oggi è sfociata nel sequestro preventivo di un terreno privato a Ponte. Il decreto del Gip del Tribunale partenopeo è stato adottato in una inchiesta che ipotizza la gestione e lo smaltimento illecito di rifiuti perchè svolti senza autorizzazione.
Dodici le persone chiamate in causa a vario titolo, risiedono tra Ponte, San Giorgio La Molara, Casalduni, Castelpoto, Benevento, San Lorenzo Maggiore, Casavatore, Marcianise e San Marzano sul Sarno. Si tratta di rappresentanti legali e dipendenti di società che operano nei settori ecologico, dei trasporti ed edilizio; tra loro anche un addetto della Samte.
La tesi degli inquirenti è che, per non sopportate i costi dovuti allo smaltimento presso le aree autorizzate, ingenti quantitativi di rifiuti di varia natura, prevalentemente ferrosa, sarebbero arrivati presso il terreno a Ponte. Separati per tipologia, sarebbero poi stati destinati a siti di recupero nele province di Benevento e Napoli. Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Mauro Carrozzini, Fabio Russo Antonio Leone e Roberto Saccomanno.
(foto di repertorio)