Avellino

di Paola Iandolo

Furono indaagti dapprima dalla procura di Roma, poi da quella di Napoli. Oggi arriva il decreto di archiviazione per il custode giudiziario, nominato dalla procura di Avellino, Francesco Baldassarre e per  l’amministratore della Sidigas spa, Dario Scalella e due consulenti. Gravi le ipotesi di reato contestate inizialmente: concussione reiterata, peculato e abuso d’ufficio in concorso. 

Il procedimento a carico del dottor Francesco Baldassarre è stato attivato ed alimentato, fin dall'anno 2020, da numerose denunce di Giannandrea De Cesare con cui veniva asserita la presenza di condotte distrattive del patrimonio di Sidigas s.p.a., sottoposto a sequestro dalla Procura della Repubblica di Avellino e affidato proprio all'amministratore giudiziario Baldassarre; quest'ultimo, a detta del denunciante, avrebbe agito in concorso con l'amministratore della società, dottor Dario Scalella, e con i consulenti aziendali, dottori Pierluigi Vasquez e Giulio D'Agostino, destinatari di incarichi nelle società del gruppo Sidigas, retribuiti con compensi ritenuti oltremodo esosi ed ingiustificati. A valle di un'attività istruttoria durata 4 anni, che ha attraversato le Procure di Roma, Napoli ed Avellino, ed ha avuto ad oggetto "un ponderoso compendio documentale", il PM De Simone ha accertato come non sussista "nessun elemento utile a suffragare l'esistenza di un disegno fraudolento organizzato o altro programma criminale ai danni del De Cesare o del patrimonio aziendale in sequestro". E ciò, nonostante "le invasive attività di intercettazione telefonica e telematica compiute per un significativo arco temporale (da agosto a novembre 2020)". In seno alla richiesta di archiviazione, la Procura ha evidenziato che tutte le iniziative assunte dall'amministratore giudiziario Baldassarre, in primo luogo quelle di “dismissione patrimoniale”, risultano sistematicamente autorizzate dai Giudici per le indagini preliminari, rispettivamente competenti per territorio (dottori Rotondi e Comella). La procura ha evidenziato, inoltre, che dalle approfondite indagini condotte, non sono state individuate deviazioni dal corretto rapporto istituzionale tra provvedimenti autorizzativi del Giudice ed attività dell’amministratore giudiziario, nei termini imposti dagli artt. 35 e ss Dlgs 159/11, né artificiose rappresentazioni che possano aver indotto in errore il Giudice al fine di concedere le richieste autorizzazioni. Nonostante le articolatissime motivazioni poste dal PM De Simone a fondamento della richiesta di archiviazione delle indagini presentata in data 22.2.2024, il De Cesare ha proposto opposizione il 12 marzo 2024. Anche l'esito di tale iniziativa è culminato con un  ultimativo provvedimento di rigetto reso dal 19esimo Ufficio del Gip del Tribunale di Napoli, in persona del dottore Gianluigi Visco, che ha ulteriormente riscontrato l'isussistenza degli addebiti riferiti dal De Cesare ai dottori Baldassare, Scalella, Vasquez e D'Agostino.