Benevento

Hanno sollecitato l'assoluzione dei loro assistiti per l'infondatezza delle accuse, di cui è stata contestata anche la qualificazione. Si sono chiuse così, questa mattina, le arringhe degli avvocati Vincenzo Sguera e Bruno Naso, legali, rispettivamente, di Vito Russo , 42 anni, di Benevento, carabiniere in forza a Roma, e del viceprefetto Claudio Balletta, 69 anni, di Roma, del Dipartimento dei vigili del fuoco.

Si tratta di due dei quattro imputati che hanno scelto il rito abbreviato nel processo nato dall'inchiesta del pm Francesco Sansobrino e delle fiamme gialle sui concorsi per l'accesso a polizia, guardia di finanza, carabinieri e vigili del fuoco. Gli altri sono Antonio De Matteo,72 anni, di Benevento, funzionario in pensione dei vigili del fuoco, e Giuseppe Sparaneo, 55 anni, funzionario dei vigili del fuoco, di Benevento, i cui difensori – gli avvocati Antonio Leone e Domenico Chindamo- hanno già discusso. A differenza degli altri, ai quali è addebitata anche l'associazione per delinquere, Russo risponde solo di tre episodi di corruzione.

Il 20 novembre, dopo le eventuali repliche, la sentenza del Tribunale, al quale, lo scorso 25 maggio, il Pm ha proposto la condanna degli imputati alle seguenti pene: 13 anni per Balletta, 10 anni e 4 mesi per De Matteo, 6 anni e 2 mesi per Sparaneo, al quale aveva riconosciuto l'attenuante della collaborazione (“Ha confessato ciò che non poteva negare ed ha anche indicato le somme incassate dall'associazione: un dato che ci ha permesso di procedere ad un ulteriore sequestro”) e 4 anni e 4 mesi per Russo.

Come più volte ricordato, il rappresentante della pubblica accusa aveva messo nel mirino “i concorsi per polizia, guardia di finanza, carabinieri e vigili del fuoco, la compravendita dei quiz”, il ruolo di Balletta come pubblico ufficiale, al quale “Sparaneo e De Matteo consegnavano una quota dei soldi ricevuti”, il “mercato delle pennette con la banca dati che solo durante il lockdown ha fruttato 200mila euro, con un vantaggio temporale, illecito, per i privati corruttori, che avevano a disposizione le domande prima che venissero pubblicate”.

113 i presunti beneficiari, il 3 febbraio l'udienza preliminare sulla quale peserà senz'altro l'esito del processo principale, nel quale sono parti civili gli avvocati Giuseppe Di Sirio (per i ministeri dell'Interno e della Difesa) e Alfredo Lo Pilato ( per il Conapo, un sindacato dei vigili del fuoco).