Benevento

Primo in classifica in coabitazione con Picerno e Monopoli, migliore attacco insieme al Picerno, seconda miglior difesa dopo quella del Monopoli. Lo “score” del Benevento sembrerebbe poter soddisfare anche il palato più fine, eppure la maggior parte dei commenti non è improntata all'ottimismo. 

Fa discutere, e ci mancherebbe che non fosse così, la diversa efficacia tra le partite interne e quelle esterne. Al Vigorito finora si è fatto bottino pieno. Non solo. Si è anche segnato tanto (14 gol in 4 partite). In trasferta si viaggia invece col freno a mano tirato: una vittoria, un pareggio (quello di Messina, il primo in assoluto in questo campionato) e due sconfitte, appena due gol fatti (quelli della vittoriosa trasferta di Bari con l'Altamura), così come sono due quelli subiti. Un dato in controtendenza è proprio quello dei gol incassati in trasferta: solo il Picerno ha fatto meglio con un solo gol subito. Due gol li ha incassati anche il Monopoli, non c'è di meglio in giro. Solo che i due gol presi dai giallorossi sono proprio l'equivalente delle due sconfitte subite finora.

Appare evidente che in trasferta qualcosa non funzioni come in casa. Questione di personalità, ha abbozzato Auteri. Una cosa che non si compra al Supermercato. E ci può anche stare, perchè quando hai la squadra imbottita di giovani è facile non essere sempre continui. La personalità si acquisisce col tempo ed è persino fisiologico che ci siano delle battute d'arresto.

Fa comunque riflettere molto questa differenza di prestazioni tra casa e trasferta. Il Vigorito è una “comfort zone” per i giovani giallorossi, sono a proprio agio, non avvertono ansia e sono sempre in grado di offrire prove di grande livello. In trasferta si trasformano in negativo: sono più vulnerabili e perdono gran parte delle virtù che mostrano in casa.

Eppure prima di mandare tutti sul lettino dello psicanalista, è bene sottolineare la grande mole di gioco offerta dal Benevento al San Filippo in fase offensiva soprattutto nella prima mezz'ora e dare nel contempo il giusto peso a tutti gli errori commessi dai giallorossi nelle conclusioni a rete. Troppe occasioni propizie sciupate, troppi gol divorati: verrebbe da dire che con un attaccante di quelli abituati a buttarla dentro in ogni frangente (non per forza strutturato), questa partita di Messina si sarebbe vinta facilmente. E' lì davanti che bisogna essere più pratici, più cinici, meno teneri. Non occorre segnare sempre gol belli e spettacolari, qualche volta basta anche solo spingerla dentro. Anche con un tocco sporco e di rapina.