Migliaia di fedeli hanno partecipato alla Supplica alla Madonna del Rosario di Pompei, presieduta dall’arcivescovo Petar Rajic.
"La nostra preghiera per la pace - ha detto - deve essere incessante perché il mondo è lacerato dalla guerra, in Ucraina, in Terra Santa e in tante altre nazioni. Continuiamo senza stancarci, come ci esorta Papa Francesco, a pregare per la pace", l’appello scandito dal nunzio apostolico durante la celebrazione della messa.
Appello condiviso anche da monsignori Tommaso Caputo, arcivescovo di Pompei.
"Pace sulla terra. È il grido che oggi s'innalza da Pompei, il grido che accomuna noi tutti, qui presenti, e gli innumerevoli fedeli che, nel mondo, si uniscono spiritualmente alla recita della Supplica. Il fragore delle armi non ha tregue, anzi s'intensifica in Terra Santa, in Ucraina, nelle decine di nazioni dove attualmente si combatte. Siamo nelle mani di Dio. Quale abisso più profondo della guerra. Noi non abbiamo mezzi per opporci ai conflitti se non la preghiera, il digiuno e la carità, indicati come "armi dello spirito" da Papa Francesco, nel suo instancabile magistero di pace", ha detto la guida della chiesa di Pompei.