Il nostro Paese è diventato un campo di battaglia. Il numero dei morti assassinati è impressionante. Femminicidi, figli uccisi dai padri, padri uccisi dai figli, giovani che si uccidono tra di loro, i suicidi nelle carceri e nelle case. Il fatto che l’arma con la quale si uccide di più sia il coltello, rende più drammatici i delitti. I modi, le motivazioni e gli ambienti in cui avvengono i delitti fanno capire che siamo in presenza di un fenomeno sociale.
Inoltre, si ha l’impressione che, per gli assassini, il carcere faccia parte della vita. Per affrontare il problema e cercare di eliminare le cause, bisogna andare in profondità. Invece, si esprimono condoglianze, si riempiono i fogli dei giornali e si occupano spazi televisivi, ma non si intravede il tentativo di capire la natura della degenerazione sociale. La storia insegna che i mutamenti dei valori e del modo di pensare di un popolo sono conseguenza di guerre, di conflitti sociali (Gandhi),di religioni e di movimenti politici. Ci sono anche movimenti presentati come indicatori di emancipazione, mentre provocano, in modo subdolo, conseguenze negative. Il Galateo, che, nella mente del suo ideatore doveva spingere verso una vita più civile, è stato il “fatto“ che ha causato i primi essiccamenti dei valori. Purtroppo, nessuno ha cercato di neutralizzare i suoi effetti, anzi, per i poteri economici è stata un alleato.
La triade Dio, Patria e Famiglia influenzò la mentalità e i comportamenti, in senso positivo. L’ideologia comunista, con l’affermazione “La Religione è oppio dei popoli” cercò di ridurne l’efficacia. Dalla metà del secolo scorso, altri avvenimenti, hanno influenzato i cambiamenti sociali. Il Movimento del 68, con i suoi simpatici, ma stupidi, comandamenti; le sceneggiate radicali di Pannella, che in nome della libertà, tentò di sdoganare la libertà dell’uso della droga; il movimento studentesco, che con gli esami in cooperativa, contribuì a diluire il valore delle lauree; la sostituzione dei voti con giudizi fotocopia, la sostituzione della figura del Preside con quella del Dirigente e l’invasione nella scuola del Sindacato, distrussero la missione della scuola, che era quella di formare e di educare.
L’utilizzo della parola "matusa" per indicare gli over quarantenni non può non avere avuto conseguenze sulla riduzione dell’autorità dei genitori. Tutto ciò ha prodotto l’essiccamento dei sentimenti e l’isolamento delle persone. Il libro Cuore, chiamato “Vangelo laico”, faceva crescere i rapporti con gli altri. La DC, su spinta dal Vaticano e il PCI, che lo considerava causa di troppa umanità, eliminarono il libro Cuore dalle scuole. Secondo me, bisogna partire dal riscoprire i veri valori, incominciando dalle elementari. Tentare di far cambiare gli adulti è tempo perso. Mia madre diceva che “ I figli s’anna ‘mparà a vulà”. Deve ridiventare efficace la triade, “Libro Cuore, Patria e Famiglia”. Fra un decennio avremo una società migliore.