Solopaca

“L’attività di pevenzione contro il parassita ‘drosophila’, coordinata da esperti, ci ha consentito di salvaguardare il raccolto che lo scorso anno è andato quasi completamente perduto”. E’ quanto sostiene un gruppo di viticoltori composto, tra gli altri, da Clemente Colella, Guido Mastrocinque, Francesco Gaudino, Emilio Piccirillo, Mennato D’Onofrio e Pompilio Gaudino, che hanno aderito al protocollo sperimentale della Sipcam Italia che ha interessato circa 100 ettari di terreno coltivato a vite in Valle Telesina. I produttori, riunitisi a Solopaca presso l’azienda di Guido Mastrocinque, hanno aderito al progetto pilota volto alla difesa della produzione dell’uva che  è stata minacciata dalla presenza del parassita ‘drosophila suzukii’ (il moscerino che attacca la frutta e, in particolar modo, l’uva). A presentare i risultati del progetto sperimentale sono stati i vertici della Sipcam Italia e, in particolare, il dottor Francesco Guastamacchia (responsabile nazionale del settore ricerca), il dottor Francesco Gallo (responsabile area manager del Sud Italia), il dottor Carlo Esposito (enologo e tecnico di campo) e  Bruno Campese, responsabile di zona di Sipcam Italia. “Dopo aver perso la maggior parte del raccolto lo scorso anno – hanno detto i produttori - abbiamo deciso di riunirci e farci seguire perché avevavmo capito che c’era stato un attacco di qualche parassita, che oggi abbiamo scoperto essere la drosophila.  Ed oggi, dopo la raccolta, ci riteniamo soddisfatti della quantità e della qualità dei nostri vitigni”. “Abbiamo fornito la nostra esperienza, il nostro supporto, i nostri strument di monitoraggio, come la trappole – ha poi aggiunto Francesco Guastamacchia tirando le conclusioni del progetto -  e sulla base delle catture e segnalazioni sul campo di diversi insetti abbiamo coinvolto il Cnr e il Servizio fitosanitario regionale per trovare le cause di questa problematica (parassiti) che insieme abbiamo saputo fronteggiare ed i cui risultati, dopo la raccolta di quest’anno, sono stati una produzione migliore dal punto quantitiativo e qualitativo e della sostenibilità ambientale ed economica”.  “L’agricoltura moderna oggi impone una presenza attenta e qualificata sul campo e all’interno dei vigneti. Gli interventi non pososno essere più a calendario e casuali, devono essere dettati da chi ha competenza in materia, come siamo riusciti a fare in Valle Telesina”, ha concluso Guastamacchia.

Redazione