Benevento

“Finalmente sei arrivato”. Il post su Instagram la dice lunga su quanto fosse forte l'attesa di ritrovare il gol da parte di Davide Lamesta. Il ragazzo di Venaria Reale ne aveva segnati tre tutti insieme al Taranto, poi il “digiuno” in campionato nelle prime sei partite. Questo fino a cinque minuti dalla fine del primo tempo contro la Juve Next Gen. Storia del 40': Simonetti lanciato a sinistra coglie la traversa, lui in tuffo di testa infila nell'angolo della porta di Daffara. “Non so se quando gioco contro i bianconeri e contro Daffara si accenda qualcosa di speciale in me, ma so che ho sentito che contro la Juve avrei potuto segnare”. Ospite di Ottogol, Davide Lamesta ha parlato di tutto, partendo da questa rotonda vittoria sulla “giovin signora”: “Sicuramente la partita contro la Juve è stata di grande riscatto: il mio gol di puro istinto, la palla era in area e sono arrivato in corsa, l'unico modo di buttarla dentro era schiacciarla di testa”.

LA FATAL MONOPOLI. Un tuffo indietro di qualche giorno per ricordare la sconfitta amara di Monopoli: “Il Veneziani non era adeguato alle nostre caratteristiche, né al nostro gioco. Ma non vuole essere un alibi, del resto non abbiamo concesso nulla agli avversari. Anche quando abbiamo calato un po' di intensità nella ripresa, poi una disattenzione su palla inattiva ci è costata cara”. Qualcosa è mancato nella ripresa... “Nel secondo tempo abbiamo fatto la loro partita, sporca, ma non abbiamo struttura e serviva qualcuno che andasse direttamente in verticale. Sicuramente bisogna migliorare su questi aspetti grazie agli allenamenti”.

Viaggio a ritroso anche nel ricordare la piccola diatriba sorta sul quarto gol rifilato al Foggia, quel rigore che Lanini non ha voluto lasciargli... “Con Eric ho un buonissimo rapporto, spesso vado anche a casa sua per vedere qualche partita insieme. Mi ero guadagnato un rigore e volevo tirarlo, tutto qui. Ma ci mancherebbe, non c'è nessun problema”.

IL MISTER. Il rapporto con Auteri è ottimo: “Il mister ci fa spesso i complimenti, ma ci fa anche vedere gli errori che facciamo. E qualche volta sono più questi ultimi. Ma è giusto che sia così, perchè se migliori gli errori, migliori anche la prestazione. Sono contento della squadra e di come abbiamo giocato, poi essendo attaccante sono contento di essermi sbloccato in casa. Il Lamesta del Rimini? Non vivo di ricordi, io sono il Davide del Benevento non quello del Rimini e spero di fare meglio dell'anno scorso”.

I TIFOSI E LA PROMESSA. Il connubio con la tifoseria, soprattutto in casa, è idilliaco. Davide Lamesta non può che sottolinearlo: “Sicuramente i tifosi sono fantastici, ci sostengono dal primo al 90'. Anche quando siamo andati in svantaggio hanno sempre sostenuto la squadra e questo è molto da apprezzare. Perchè anche dopo l'1 a 1 abbiamo spinto sempre di più alla ricerca della vittoria”. L'inizio di campionato fa sperare nell'epilogo in cui tutti sperano: “Partire bene è una nota positiva, ma siamo solo all'inizio. Dobbiamo essere costanti nel nostro cammino, analizzare ogni partita, scendere in campo con la testa giusta e approcciarle nella maniera migliore”. Poi fa una promessa, partendo da una frase di Simonetti: “Ha detto che pagherà una cena a Prisco per gli assist, per ora io non devo pagarla a nessuno. Ma prometto che la pagherò a tutti se arriverò in doppia cifra”.

I COMPAGNI. La fascia destra è territorio incontrastato di Shady Oukhadda e Davide Lamesta: “Abbiamo una grandissima intesa – confida l'esterno torinese – e Shady è prodigo di consigli nei miei confronti. Io sono molto istintivo e capita che mi vada ad incastrare in situazioni che è meglio evitare: allora lui mi aiuta a puntare l'uomo e liberarmi”. In una squadra giovane desta curiosità individuare chi possa essere il leader: “Mah, potrei dire i veterani, cioè Pippo Berra, Pinato, Meccariello, Tosca. Ma cerchiamo sempre di aiutarci tutti. Molti parlano e danno consigli, ma ci aiutiamo l'un l'altro: potrei dire che siamo tutti leader, dal più giovane al più vecchio”.

LA PROSSIMA A MESSINA. C'è tutta la settimana per preparare la sfida al “Franco Scoglio” di Messina, un'altra trasferta difficile per il Benevento: “Sicuramente cominceremo insieme al mister a concentrarci subito sul Messina. Giocheremo senza snaturarci, col nostro gioco, palla a terra e attaccando in tanti l'area. Dovremo cercare di lavorare su tutto, essere più corti e migliorare. Di una cosa sono certo: sarà un Benevento migliore rispetto a Monopoli. Dovremmo ricaricare le energie e arrivare pronti alla gara di domenica”.