Torre le Nocelle

"Mi sono precipitato nel Santuario, le fiamme avanzavano minacciose verso la parte centrale della chiesa, l'altare maggiore e la prima cosa che ho pensato di fare è stata quella di salvare Cristo eucarestia nel tabernacolo.

Tutto era bruciato, distrutto e l'idea o il pensiero che potesse essere successo a Gesù mi ha fatto rabbrividire. Sarebbe stato per davvero qualcosa scioccante. L'ostia che va in fiamme...

Ed invece fortunatamente sono riuscito a recuperarle tutte e a portarle immediatamente nella cappella dell'oratorio, indonse, integre, come se nulla fosse successo". 

E' la testimonianza toccante di padre Michele Bianco dopo il terribile incendio che ha devastato lo storico Santuario di San Ciriaco a Torre Le Nocelle conosciuto in gran parte del mondo proprio grazie al suo carisma e alla straordinaria evangelizzazione tra la gente. 

Originario di Baselice in provincia di Benevento, docente universitario, ordinario di filosofia, perito in “re historica et archivistica” nella causa di canonizzazione del venerabile Giovanni Palatucci e autore di numerosi saggi filosofici e teologici, è considerato da tutti, il sacerdote della serenità per le sue grandi doti umane e la sua delicata attenzione rivolta gli ultimi e a persone in estrema difficoltà, spesso in preda alla sofferenza legata ad un malessere profondo generato da varie conflittualità. 

"E' una grande sofferenza, la popolazione si sente più povera perchè millenariamente legata al culto di San Ciriaco.

Qualche pezzo non sarà più possibile recuperare perchè andato in fumo ma ce la metteremo veramente tutta affinchè questo luogo, che ormai è meta internazionale di tante persone possa tornare ad essere un punto di riferimento importante. La vita parrocchiale deve necessariamente continuare ad andare avanti, non si può bloccare". 

Erano le due della scorsa notte quando per cause in corso di accertamento si sono sprigionate la fiamme che in poco tempo hanno divorato il luogo sacro, conosciuto in gran parte del mondo. Sul posto carabinieri e vigili del fuoco. Salva quasi integralmente la statua di San Ciriaco, le due reliquie e la sacrestia.

"San Ciriaco rappresenta l'identità, la cultura e la civiltà di questo popolo. E' la linfa vitale di Torre Le Nocelle. La gente darebbe davvero la vita per il loro Santo. Ho ora il compito di trascinare in questa stupenda avventura di fede i tanti nostri amici, che da ogni parte del mondo vengono al Santuario nelle vesti di fedeli e devoti di San Ciriaco oltre che di carismatici. Ma anche per la popolazione che si è ricompattata. Un luogo che rappresenta l'identità, è tutto per loro e anche la mia presenza, ormai tutto gravita intorno alla vita del Santuario. Non si può immaginare Torre, senza la realtà santuariale".