Benevento

Stato di agitazione. Lo ha proclamato a livello nazionale l'Unione funzionari giudiziari qualificati - a Benevento sono undici quelli in servizio tra Tribunale, Procura e Giudice di pace- per “reclamare equità e coerenza nella gestione del personale giudiziario”.

Il punrto di partenza sono “gli ultimi reclutamenti di cancellieri esperti e di direttori avvenuti, rispettivamente, con procedure estremamente semplificate per i cancellieri, e la previsione di titoli che hanno di fatto favorito l'ingresso di ex avvocati e magistrati onorari (che peraltro, sorprendentemente, non hanno sospeso l'attività ma sono autorizzati a svolgere entrambe le funzioni) e con procedure 'blindate' per i direttori, che hanno impedito persino la partecipazione ai funzionari giudiziari qualificati sebbene in possesso di anzianità di servizio pluridecennale nel ministero della giustizia e titoli accademici specialistici favorendo, anche in questo caso, ex avvocati e magistrati onorari”.

Attenzione puntata, “allo stato, sulla gestione iniqua del personale giudiziario che sta provocando allarmanti fratture tra il personale in servizio appartenente ai diversi profili che certamente non giovano al buon andamento della Giustizia”.

Pertanto, si chiede al Ministro della Giustizia “di voler sanare questa frattura impegnandosi affinché sia rispettato il CCNL e non siano perpetrate altre ingiustizie attraverso ennesime eccezioni; che sia garantito ai funzionari giudiziari qualificati, con esperienza pluridecennale negli uffici giudiziari e in possesso dei titoli e requisiti richiesti, il diritto di partecipare alle procedure selettive di accesso al profilo di direttore e a quelle di accesso all'area delle elevate professionalità, al fine di non arrecare l'ennesimo pregiudizio di carriera dopo decenni di formazione, specializzazione e coordinamento di uffici e attività essenziali”.