Salerno

Il caso Coscioni continua a suscitare grande attenzione, non solo all'interno del mondo sanitario ma anche in ambito politico. A esprimere preoccupazione e chiedere chiarezza sulla vicenda è il professor Mario Polichetti, già primario del reparto di Gravidanza a Rischio del "Ruggi" e attualmente responsabile nazionale del comparto Sanità e politiche sociali per l'Unione di Centro (Udc). Polichetti, dopo un confronto con il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, ha annunciato che il partito presenterà un'interrogazione parlamentare per indagare sulle motivazioni del provvedimento emesso nei confronti di Coscioni (divieto di dimora a Salerno) e sulle responsabilità che potrebbero coinvolgere i vertici dell'Azienda ospedaliera, in particolare il direttore generale Vincenzo D'Amato.

"Questa situazione non può passare sotto silenzio", ha affermato con fermezza Polichetti. "Non si tratta solo di una questione personale che riguarda un singolo professionista, ma è un caso che tocca la sanità pubblica nel suo complesso e la gestione di un'importante struttura ospedaliera. Vogliamo fare piena luce su cosa abbia portato a una misura così drastica e capire se vi siano state delle falle o delle responsabilità a livello manageriale".

Il professore ha evidenziato l'importanza di garantire trasparenza e chiarezza, soprattutto quando si tratta di figure di rilievo all'interno del settore sanitario: "Coscioni è una personalità di spicco nel panorama medico nazionale, e il provvedimento che gli è stato imposto solleva interrogativi a cui è doveroso dare risposta. La salute pubblica è un diritto fondamentale, e chi la gestisce deve essere irreprensibile. Non possiamo permettere che una struttura di eccellenza come il "Ruggi d’Aragona" venga associata a simili ombre". Polichetti ha poi puntato il dito contro la gestione dell’Azienda ospedaliera, evidenziando possibili problematiche interne e la necessità di un controllo più stringente: "Abbiamo bisogno di comprendere fino in fondo quali siano le responsabilità del management, che non può sottrarsi a un esame accurato e approfondito da parte delle autorità competenti. Il direttore generale Vincenzo D’Amato deve dare delle risposte chiare. Ciò che è in gioco non è solo il buon nome dell’Azienda, ma la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica".

L’interrogazione parlamentare che l'Udc intende presentare mira, dunque, a far emergere ogni dettaglio utile per chiarire la vicenda e accertare eventuali responsabilità. "La politica non può restare indifferente di fronte a una questione così delicata", ha concluso Polichetti. "Siamo dalla parte della trasparenza e della legalità. Chi lavora nel settore pubblico, soprattutto nella sanità, deve essere un esempio per la comunità. Su questo non ci sono compromessi possibili".