Il consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti di Avellino assume il provvedimento che segna una svolta storica nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti in provincia. L’ente ribadisce la decisione dell’affidamento in house ad una società interamente pubblica, attraverso il subentro dei comuni dell’Ato di Avellino - ad eccezione del comune capoluogo che si è costituito in sub ambito distrettuale - nella titolarità delle quote di partecipazione al capitale sociale della società provinciale Irpiniambiente. La deliberazione del consiglio d’ambito dà il via al subentro dell’ente di collina Liguorini nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti, che sarà realizzato attraverso l’affidamento alla società partecipata dai comuni appartenenti all’ambito dell’Ato di Avellino.
La deliberazione rappresenta il passo decisivo di un percorso fortemente voluto dal consiglio dell’ente che, nonostante le numerose difficoltà incontrate, ha tenuto la barra dritta, sottolineando senza alcuna esitazione la volontà di confermare la gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti.
Il provvedimento sarà inviato alla Provincia di Avellino che, “entro 30 giorni dalla ricezione, dovrà disporre l’eventuale cessione delle quote, comunicandolo all’ente d’ambito”. In seguito all’acquisizione dell’assenso da parte dell’amministrazione provinciale, si provvederà a realizzare le attività previste dai commi 8 e 9 dell’articolo 26 bis della legge regionale 14/2026. Entro i successivi sessanta giorni, quindi, i comuni dovranno approvare gli atti deliberativi di acquisizione della partecipazione come definito dall’ente d’Ambito, nel rispetto delle disposizioni normative.
I vertici dell’Ato provvederanno, inoltre, all’approvazione degli schemi di statuto della nuova società, “prevedendo le modalità di ripartizione e acquisizione delle quote da parte dei comuni, anche in modalità progressiva, in base alla popolazione degli enti partecipanti”
La deliberazione approvata dal consiglio d’ambito prevede la delega al presidente per ogni attività utile all’attuazione della delibera. I consiglieri hanno approvato la relazione elaborata dal direttore generale Annarosa Barbati - secondo lo schema tipo predisposto dall’Anac, dalla presidenza del consiglio dei Ministri e dall’autorità garante della concorrenza e del mercato - che, tra l’altro, approfondisce ed espone le motivazioni economiche e finanziarie della scelta ed evidenzia i benefici per la collettività anche con riferimento agli obiettivi di universalità e socialità, di efficienza ed economicità e di qualità del servizio, nonché di ottimale impiego delle risorse pubbliche e le ragioni del mancato ricorso al mercato. Grande soddisfazione è stata espressa dai vertici dell’ente di collina Liguorini per la tappa fondamentale di un percorso portato a compimento nonostante numerosi ostacoli incontrati.
“Abbiamo fortemente voluto - evidenzia il presidente Vittorio D’Alessio - mantenere una gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti in provincia. L’obiettivo, adesso, è quello di definire – attraverso l’affidamento in house ad una società controllata dai comuni - un servizio sempre migliore, efficiente ed a costi ridotti”.