Una difesa da dieci gol subiti a far suonare l’allarme. Un attacco da nove reti realizzate a confortare. Giovanni Martusciello analizza la sua Salernitana e si affida alla parola magica: equilibrio. Serve più che mai l’ingrediente magico per sistemare una squadra fin troppo offensiva e costretta a fare i conti con la maglia nera di peggior difesa. Questione di distanze tra i reparti, di ritmo e di intensità e densità. Servono condizioni fisiche ideali e soprattutto lucidità. Risorse che Martusciello potrebbe pescare anche dalla lunga a rosa a disposizione, seppur limitata dalle assenze pesanti di Tongya e Kallon.
Soriano e Reine-Adelaide sono di nuovo a disposizione e corrono verso la convocazione. Per loro però servirà cautela. In mezzo al campo potrebbe rivedersi Maggiore: lo spezzino permetterebbe di dare maggiore peso ad un centrocampo che con il Pisa ha sofferto e non poco le ripartenze ospiti. In difesa invece Ghiglione e Jaroszynski duellano con Stojanovic e Njoh. In attacco toccherà a Braaf: l’olandese va verso la prima maglia da titolare in un tridente che potrebbe avere in Simy il riferimento centrale.