Lauro

Riesplode la faida nel Vallo Lauro. Le famiglie Cava e Graziano per circa un ventennio si sono violentemente contrapposte. Omicidi, pestaggi, agguati, attentati, estorsioni per il controllo del traffico di droga, usura e armi.

Nel corso degli anni, grazie a svariate inchieste, molti dei capi indiscussi dei Cava e dei Graziano sono stati tratti in arresto. Oggi, invece, pare che quel fuoco che sembrava ormai spento, si stia riaccendendo grazie ai rampolli, alle nuove leve, figli e nipoti delle due famiglie. Ad attirare l'attenzione degli investigatori su certi “meccanismi”, sono stati alcuni episodi avvenuti tra Marzano di Nola e Quindici, proprio questa estate. Alcuni episodi violenti che hanno visto coinvolti giovanissimi, appartenenti appunto, ai Cava e ai Graziano. Da qui poi, la perquisizione da parte degli agenti a casa di Felicetta Cava, figlia dello storico e compianto boss Biagio.

Lei, oggi 41enne, costretta su una sedia a rotelle, perché come si ricorderà, il 26 maggio 2002 fu l'unica a salvarsi dalla cosiddetta “strage delle donne”, dove in un agguato morirono tre componenti della famiglia Cava. A perdere la vita, la sorella del boss Biagio Cava, Michelina Cava, la cognata Maria Scibelli, 53 anni, e la figlia Clarissa, di soli 16 anni. E Felicetta, all'epoca 19enne, restò ferita gravemente e non ha mai più ripreso a camminare.

L'ultimo capitolo di questa guerra feroce forse però non è stato ancora scritto. Nelle due famiglie di camorra si tramandano i nomi e l'odio. Questo, probabilmente, è ciò che si teme: l'esplosione di una nuova guerra, ed è per questo motivo che gli investigatori hanno alzato la guardia e attenzionato ogni minimo particolare. Felicetta Cava oggi è agli arresti domiciliari. Quando sono arrivati i poliziotti dalla squadra mobile di Avellino e del commissariato do polizia di Lauro, coordinati dalla procura della repubblica di Avellino per una perquisizione, lei era in compagnia della mamma e nella sua sedia a rotelle aveva una pistola calibro 6.35, illegalmente detenuta, con caricatore inserito e colpo in canna.