Benevento

Lo hanno arrestato per detenzione ai fini di spoaccio di stupefacenti. E'0 l'ipotesi di reato contestata dai carabinieri a Vincenzo Cinque (avvocato Antonio Leone), 25 anni, di Benevento, sottoposto ai domiciliari, dopo essere stato fermato dai militari, su disposizione del pm Marilia Capitanio.

Il nome del giovane, come si ricorderà, era rimbalzato all'onore delle cronache a marzo, quando, al pari di altre tre persone, era stato colpito da una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari adottata nell'inchiesta del pm Giulio Barbato e dei carabinieri sulle torture di cui sarebbero rimasti vittime tre giovani sanleuciani.

Quando i militari gli avevano notificato il provvedimento, per lui era scattato anche un arresto in flagranza per droga: durante la perquisizione erano stati rinvenuti 80 grammi tra hashish, cocaina e marijuana, oltre ad un bilancino. Tre involucri, contenenti oltre un grammo di cocaina, erano stati invece recuperati in caserma, dove il 25enne avrebbe provato a liberarsene, gettandoli sul pavimento.

Per la storia delle torture il processo è già in corso a carico di tre imputati – un quarto ha scelto il rito abbreviato- e il 1 ottobre vivrà una nuova udienza.