Avellino

In prossimità dell’inizio dei campionati di calcio, ogni allenatore valuta i calciatori, di cui dispone, per utilizzarli al meglio. La squadra deve coprire tutto il campo, perciò ci sono i vari ruoli. Per le amministrazioni comunali, finite le elezioni, incomincia il campionato, con gli avversari, che stanno nelle piazze, nei bar, sui marciapiedi, sui campi di lavori e nelle case.

Per le amministrazioni, il campo di gioco è la società, con i vari elementi, come i rioni, le scuole, i giovani, il commercio, l’occupazione, i trasporti, la sanità, la cultura, la sicurezza e il rapporto con il territorio. Nelle amministrazioni comunali, il Sindaco, come un allenatore, fissa i ruoli degli assessori. Per i calciatori, è importante il percorso fatto negli anni precedenti, così, per i collaboratori del Sindaco, è importante il
loro curriculum. La prima Giunta, della quale ho fatto parte (1964-Comune di Rotondi), comprendeva un contadino, un artigiano, un commerciante e un maestro elementare. Tutti i problemi della comunità erano conosciuti. Una delle prime decisioni fu quella di incaricare persone per il controllo delle campagne e dei rioni.

La regola era “Prevenire è meglio che curare”. Si parlava in dialetto, ma si conoscevano i problemi. Un’altra caratteristica era il non richiamo ad articoli di Legge e alla Costituzione. L’esperienza e la saggezza contengono articoli di vita e sono sufficienti. Durante gli anni ho sempre agito, seguendo l’esperienza di quegli anni. Perciò, mi sembra normale cercare di capire cosa avviene nell’attuale Amministrazione Comunale di Avellino.

Come prima cosa, non vedo elencare i problemi vitali per la Comunità. Faccio degli esempi. Sono decenni che richiamo il comune e la politica sui problemi del commercio. La disastrosa situazione delle saracinesche abbassate era prevedibile quando arrivarono i primi Supermercati e quando iniziò l’invasione di Amazon. Agli esercenti e ai Sindacati proposi di convincere gli esercenti a riunirsi; al Comune di ridurre le tasse comunali e ai proprietari dei locali di essere lungimiranti e di ridurre i fitti. Nessuno ascoltò. Adesso, a babbo morto, i dirigenti delle Associazioni degli esercenti fanno finta di difendere i loro iscritti. Intanto, la Giunta non ne fa cenno.

Un altro problema è il traffico. Nella Città di Aosta, in un’ora si percorrono 68 Km, mentre ad Avellino appena 26 km. Le conseguenze sono più soldi per il carburante, più inquinamento e più nervosismo. Ricordo che il Progettista del Piano regolatore  propose parcheggi fuori dal centro. Io proposi di costruire anche parcheggi in verticale. Li avevo visti a Perugia. Quando si parla di qualità della vita, bisognerebbe conoscere gli elementi la influenzano
Purtroppo, siamo abituati ad invocare, senza proporre. Un’altra lacuna è il non sapere che una Città che vuole clienti, deve avere capacità attrattive. Una volta, Avellino aveva un suo fascino. Per farlo risorgere, bisogna conoscere le risorse da utilizzare. E’ bene ricordare Camillo Marino. In questa logica,nel 2002, da Assessore provinciale, elaborai un progetto, giudicato "genialwe" da Marino Niola. Con orgoglio, lo sottoposi alla Giunta Provinciale, alle forze politiche e all’Amministrazione Comunale di Avellino. Nessuno lo prese in considerazione.
Spero che gli attuali amministratori si rendano conto che la politica è arte, non è scienza e un artista non è un tecnico. Il mio professore di Economia riteneva che per essere politico, bisogna conoscere tutti gli aspetti dl corpo sociale. Solo così, si può curare.

Aspettiamo.