Benevento

“Non può dirsi superato il requisito della continenza che, specialmente nell'ambito dell'esercizio del diritto di critica politica, deve essere oggetto di un'interpretazione più larga ed elastica”. Ecco perchè, “in considerazione del fatto che gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna”, il gip Roberto Nuzzo, incrociando la richiesta della Procura, alla quale si era opposta la parte offesa, ha archiviato l'inchiesta per diffamazione a carico di Luigi Bocchino, Alberto Mignone, rispettivamente segretari provinciale e cittadino della Lega, e del consigliere comunale Rosetta De Stasio.

L'indagine era stata avviata dopo la denuncia di Molly Chiusolo, assessore comunale all'Urbanistica, che aveva messo nel mirino, ritenendoli offensivi della sua onorabilità, gli interventi di Bocchino, Mignone e De Stasio, che avevano offerto una loro riflessione sull'opportunità che persone con un ruolo pubblico e politico partecipassero ai concorsi indetti dalla Provincia, senza fare il nome di Chiusolo, che un concorso lo aveva vinto.

Il Gip ha condiviso la richiesta di archiviazione della Procura perchè, “anche laddove si volesse ritenere che dichiarazioni fossero state indirizzate alla parte offesa – il che appare comunque non del tutto accertato, anche tenuto conto che mai una volta i querelati si rivolgevano direttamente a lei, pur essendo personaggio pubblico- e tenuto conto soprattutto che gli articoli sembrano abbracciare una platea più ampia di soggetti (comunque non individuati), partendo dal dato della vittoria di un concorso pubblico, dalla lettura di tali dichiarazioni non può dirsi superato il requisito della continenza che, specialmente nell'ambito dell'esercizio del diritto di critica politica, deve essere oggetto di un'interpretazione più larga ed elastica”.

Da qui la decisione di scrivere la parola fine sull'inchiesta. Mignone e De Stasio sono stati difesi dall'avvocato Silvia Tozzi, Bocchino dall'avvocato Elisa Salierno. Per Molly Chiusolo, invece, l'avvocato Mario Chiusolo.