Si sono conclusi a Doha, i colloqui per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, a cui hanno partecipato Abbas Kamel, capo dei servizi segreti egiziani, il primo ministro del Qatar Mohamed bin Abdel Rahman Al Thani e una delegazione del movimento islamista palestinese Hamas, guidata da Khalil al Hayya. I colloqui "sono stati seri e rappresentano un barlume di speranza per porre fine alla crisi", ha dichiarato una fonte egiziana ad "Al Qahera News".
Il movimento islamista palestinese Hamas non ha avanzato richieste aggiuntive alla proposta di accordo con Israele per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo si apprende da una dichiarazione del gruppo, diffusa dopo l'incontro di una sua delegazione con il primo ministro del Qatar Mohamed bin Abdel Rahman Al Thani e con il capo dei servizi segreti generali egiziani Abbas Kamel. Guidata da Khalil al Hayya, la delegazione ha confermato che il movimento continua ad agire con "positivita' e flessibilita' per raggiungere un accordo di cessate il fuoco, in base al quale l'esercito di occupazione israeliano si ritiri dall'intero territorio della Striscia di Gaza, in un modo che realizzi gli interessi del nostro popolo e apra la strada a un accordo per lo scambio di ostaggi, al soccorso del nostro popolo, al ritorno degli sfollati e alla ricostruzione".
La dichiarazione di Hamas sottolinea la "volonta' del movimento di attuare immediatamente un accordo di cessate il fuoco sulla base di quanto dichiarato dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden il 31 maggio e dalla risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e sulla base di quanto concordato in precedenza, in particolare con gli accordi del 2 luglio, senza porre nuove richieste e rifiutando qualsiasi nuova condizione su questo accordo da parte di qualsiasi soggetto".
Infine, Hamas rifiuta qualsiasi ingerenza nella Striscia di Gaza una volta terminata la guerra, sottolineando che la gestione del territorio e' un "affare interno palestinese".