Continuo a costatare che l’informazione diffonde notizie e valutazioni figlie dell’opportunismo e della superficialità.
Gli argomenti che vengono utilizzati per spiegare perché i giovani abbandonano la scuola Superiore e l’Università, sono il disagio giovanile, l’attrazione dall’estero e l’effetto dei social. Nessuno parla dell’inquinamento provocato dal sindacalismo affaristico, diventato padrone della formazione dei giovani attraverso Enti di Formazione privati, alleati delle Università Telematiche e dei diplomifici.
Non è un caso, se Angelucci, padrone dell’Università telematica Campus, iniziò come sindacalista. Il fenomeno, che viene da lontano, è figlio dei Sindacati, del PCI (vedi il ruolo di Violante) e degli intellettuali di sinistra, che, in cambio dei cattivi consigli, venivano eletti al Parlamento.
La Regione Campania eliminò la Formazione pubblica, facendo un regalo agli Enti di Formazione privati. Intanto, il personale restò a carico del pubblico. L’esempio più scandaloso è stato per qualche tempo la Scuola di Formazione turistica di Summonte. Inoltre, la scuola, ad ogni livello, non viene vista come luogo per la formazione e per far nascere il desiderio di cultura, ma solo come strumento per trovare lavoro. Il titolo è diventato “un foglio di carta”, che si può anche comprare.
In questi giorni, la ministra Bernini ha preso decisioni contro 11 Università Telematiche. Fenomeno ancora più triste è quello dei diplomifici. Un giovane, che può comprare un diploma, invece di stare nei banchi, per 5 anni, fa il cameriere, accantona anche contributi per la pensione e, raggiunta l’età, compra il diploma. Stesso ragionamento per la Laurea. Un giovane lavora, mette da parte 5 anni di stipendio, e poi comprerà la laurea. Il mio non è moralismo, è preoccupazione per il consequenziale essiccamento dei valori. La vendita dei Diplomi e delle Lauree serve anche ad altro. I militari non laureati, che stanno per andare in pensione, comprando il titolo, vanno in pensione con uno stipendio più alto; i dipendenti pubblici non laureati, comprano il titolo e aumentano di grado.
Un danno allo Stato più grande viene provocato dal fatto che l’IVA non è obbligatoria. Per cui, il cittadino, al quale l’artigiano o il professionista chiedono: Con Iva o senza? Risponde: senza e risparmia il 15%.
Il sistema tributario italiano è alleato degli evasori ed è causa delle varie degenerazioni. Da studente universitario, appresi che il sistema tributario americano dà la possibilità al cittadino di scaricare tutte le uscite, senza IVA. In Italia, il prestatore d’opera, dice al cliente: con Iva o senza? Il cliente risponde: senza. Si evade il fisco con il consenso del cliente. Questa situazione è stata costruita nel tempo. Quando sento quelli del PD, ex DC e ex PCI, gridare contro l’evasione mi scandalizzo. I loro partiti sono i più responsabili del fenomeno. Purtroppo, anche il Partito della mia militanza ha le sue responsabilità. Spero che l’U.E. capisca che quanto richiamato sia un problema da affrontare.