Benevento

E venne il giorno di Franco Nardone. L'ex segretario generale della Provincia si è accomodato questa mattina dinanzi al Tribunale nel processo a carico di 22 persone ( e 9 società) coinvolte in una indagine del pm Francesco Sansobrino e dei carabinieri sugli appalti della Rocca dei Rettori.

Lui, parte civile con l'avvocato Italo Palumbo, è uno dei testi d'accusa, in particolare contro il presidente dell'Ente, Antonio Di Maria, incluso nella lista degli imputati. Le prime domande del Pm gli hanno consentito innanzitutto di ricordare che nel 2019 l'ingegnere Stefania Rispoli (parte civile) era andata da lui in lacrime e gli aveva detto di aver ricevuto una cartellina dall'ingegnere Michelantonio Panarese, uno degli imputati, “con all'interno 1000 euro per una procedura di gara” e, poi, di affermare che “Di Maria voleva il dottore Nicola Boccalone come direttore generale e l'ingegnere Angelo Carmine Giordano (anch'egli a giudizio ndr) come dirigente a tempo determinato del settore tecnico”.

Nardone ha fatto riferimento alla consulenza in materia di rifiuti affidata a Boccalone (estraneo al processo), poi alla visita che Di Maria gli aveva fatto nel suo ufficio nel 2019. “Mi portò solo il curriculum di Giordano, mi spiego che “doveva prendere lui perchè aveva bisogno di parlare con una sola persona di fiducia”. Nardone ha aggiunto di aver avuto da quel momento in poi la “percezione, e non la prospettazione esplicita, che la non soddisfazione delle richieste di Di Maria, diventate sempre più pressanti, avrebbe comportato la mia mancata conferma come segretario generale della Provincia”, quindi ha precisato che erano state “62 le domande giunte dopo la pubblicazione della procedura sulla gazzetta ufficiale, e che erano stati 5 i nomi selezionati”.

Tra loro quello di Giordano, che “non avrei mai indicato perchè i suoi titoli e il suo curriculum erano nettamente inferiori a quelli di altri candidati, tra i quali figuravano alcuni professionisti vincitori di concorso e alcuni funzionari della Provincia di Napoli che conoscevo dai tempi in cui avevo operato per quell'ente: eco perchè decisi di astenermi”. Un modo “elegante di uscire dalla storia”, gli ha fatto notare il Pm, incrociando il consenso di Nardone, per il quale era scattata la revoca.

A seguire, gli interventi dell'avvocato Palumbo e degli altri legali delle parti civili: la Provincia di Caserta con l'avvocato Michela Rossi, il Comune di Buonalbergo (avvocato Gianluca Granato), l'ingegnere della Provincia Stefania Rispoli (avvocato Andrea De Longis junior), la Provincia di Benevento con l'avvocato Giovanni Palmieri.Nella prossima udienza, in programma il 4 ottobre, Nardone dovrà invece affrontare il fuoco di fila delle domande dei difensori, tra i quali gli avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella (per Di Maria), Angelo Leone (per Panarese), Mauro Carrozzini e Massimo Di Tocco (per Giordano).