Quando lui, dopo averla palpeggiata, carezza e baciata, aveva tentato di convincerla ad avere un rapporto sessuale, incassando il suo rifiuto, lei, una 15enne, aveva chiesto aiuto alla madre, inviandole dei messaggio via whatsapp. Quando altri familiari erano corsi a vedere cosa fosse successo, l'avevano trovata in lacrime. Aveva raccontato ciò che le sarebbe capitato, innescando una inchiesta dei carabinieri ora sfociata negli arresti domiciliari ordinati dal gip Maria Di Carlo, su richiesta del pm Licia Fabrizi, per un 42enne di Sant'Agata dei Goti, ritenuto il presunto responsabile di una violenza sessuale ai danni della nipote.
I fatti risalgono allo scorso luglio: secondo la ricostruzione degi inquirenti, la minore aveva raggiunto il centro saticulano per trascorrere un periodo di vacanza, senza immaginare che sarebbe finita nel mirino delle 'attenzioni' dello zio. L'attività investigativa, avviata dopo la denuncia del papà della 15enne, è stata supportata dall'acquisizione dei messaggi spediti, anche al fidanzato, dalle testimonianze dei genitori, del fratello e di una zia che erano immediatamente intervenuti.
Un quadro che ha indotto il Pm a chiedere la misura restrittiva, adoittata dal Gip - si legge in una nota del procuratore Aldo Policastro - "anche alla luce della personalità dell’indagato contrassegnata dalla completa assenza di freni inibitori agli istinti libidinosi, nonostante lo stretto rapporto di parentela intercorrente con la nipote".
Lunedì prossimo l'interrogatorio dell'indagato, difeso dall'avvocato Angela De Nisco.