Avellino

"Non avendo accesso agli atti, non sono nelle condizioni di commentare: intendo però precisare che il mio assistito non è stato sottoposto a perquisizioni o sequestri". Sul nuovo filone dell'inchiesta "Dolce Vita" aperto dalla Procura di Avellino sull'affidamento diretto, per 260mila euro, del "concertone" del 16 agosto dell'anno scorso, nell'ambito della rassegna Avellino Summer Festival, interviene il penalista Gaetano Aufiero, difensore dell'ex assessore agli Eventi della giunta guidata dall'ex sindaco Gianluca Festa, Stefano Luongo, indagato insieme ad altre quattro persone per falso ideologico, nel caso di Luongo, commesso da pubblico ufficiale.

Secondo il Procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, e il pm Paola Galdo, che coordinano le indagini, l'affidamento dell'evento sarebbe dovuto avvenire tramite gara pubblica in ragione di un importo superiore alla soglia consentita per gli affidamenti diretti. Gli inquirenti ipotizzano che due dirigenti comunali e i due titolari della East Side srl, la società a cui venne affidato l'evento, anch'essi iscritti nel registro degli indagati, per aggirare la gara pubblica avrebbero falsamente attestato il rapporto di esclusività tra East Side e la World Musica, cooperativa dei diritti di esclusiva sugli artisti che si sarebbero esibiti in Piazza della Libertà (Tananai, Achille Lauro e Gaia, ndr) per giustificare l'affidamento diretto. Le indagini avrebbero anche accertato che la stessa società (East Side srl, ndr) soltanto dopo l'affidamento chiese e ottenne la integrazione del codice Ateco per la organizzazione e la gestione di spettacoli musicali e manifestazioni artistiche. Il 13 settembre prossimo è stato fissato l'accertamento irripetibile sul telefonino sequestrato al dirigente del settore Finanze del Comune di Avellino. "Soltanto dopo questo adempimento -aggiunge Gaetano Aufiero- potremo inquadrare meglio e con cognizione di causa le ipotesi di reato contestate a Luongo".