Benevento

Tira un sospiro di sollievo per il mercato finalmente terminato, conosce bene il Catania, ma evita di esaltarne le doti come fanno tutti di questi tempi: “Alla seconda di campionato non sempre si esprime al cento per cento il potenziale di cui si è in possesso”. Gaetano Auteri non si smentisce neanche questa volta: non ama i luoghi comuni, non gli piacciono i pronostici, l'unico vero giudice insindacabile resta il campo. Non si discute.

“Noi ci siamo preparati bene e non nascondo di essere impaziente di vedere l'impatto che avremo”. L'undici da mandare in campo gli frulla in testa da tutta la settimana, ma dice che si porta con sé dubbi in ogni reparto. Sembra più un'amabile bugia che la sacrosanta verità. La squadra da mandare in campo ce l'ha ben delineata ed, esclusi gli assenti (Tosca, Meccariello, Carfora, Agazzi), s'immagina una squadra molto più compatta di quella della settimana scorsa. Ha di nuovo a disposizione Angelo Talia, ma soprattutto può contare su due elementi come Viviani e Acampora che stanno crescendo a vista d'occhio e forse possono persino andare in campo sin dall'inizio. In panchina ha anche gli ultimi due arrivi, Oukhadda e Borello: dice che il secondo è molto più pronto, visto che a Monopoli stava già giocando (vittoria a Torre del Greco all'esordio).

Il modulo non dovrebbe cambiare, anche se in settimana c'è stato qualche rigurgito di difesa a tre. “Le soluzioni non sono tante, ma ce le abbiamo. Ho la possibilità di scegliere gli elementi più adatti anche dal punto di vista mentale”. Blindato come un fortino (più che giusto...), sembra difficile leggere tra i pensieri del tecnico di Floridia. Parla del fattore mentale, ma pensa anche alla condizione fisica dei suoi. E allora sembra persino giusto centellinare le forze, senza mandare subito tutti insieme in campo quelli che non hanno ancora i novanta minuti nelle gambe. Con le cinque sostituzioni c'è la possibilità di fare e disfare ciò che si modella inizialmente. Però la tentazione di far giocare insieme Viviani e Acampora è forte, magari accompagnandoli con un uomo tra le linee: che potrebbe essere Pinato, ma anche Simonetti. “Le ipotesi sono tante – filosofeggia don Gaetano – ma troveremo le soluzioni ottimali per essere forti”. 

Dissacrante anche sulle griglie dei favoriti... “Scontro diretto? Mi riesce difficile accettarlo... Scontro diretto di che...? E' troppo presto per usare queste etichette. Pensiamo a consumare le nostre energie solo sulla prestazione. Stiamo bene, il resto non conta nulla”.

Nella foto Acampora e Viviani nel corso dell'allenamento di venerdì