Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, ha raggiunto il Santuario di Montevergine per la Solennità di Santa Maria. "Il primo settembre rappresenta due motivi personali: il primo è Sant'Egidio, sono cresciuto nella comunità di Sant'Egidio, il secondo è che cinque anni fa il Papa all'Angelus disse che tra i cardinali c'era pure uno che stava a Bologna e l'altro grande motivo di questo giorno è che il primo settembre del 1939 iniziava la Seconda Guerra Mondiale. Non abbiamo capito, non abbiamo imparato, forse bisogna andare un po' a scuola e cercare di ricordarsi di lezioni così tragiche, terribili su cui è nata l'Europa per non spendere quella sofferenza e per evitarne altre. - ha affermato il presidente della CEI - Lo domandiamo a Maria. Ho trovato delle parole di un canto popolare. Proverò a leggerlo. 'C'è il cannone che chiede la pace' e lo domandiamo per l'Ucraina, per la Terra Santa, per il Sudan. Lo chiediamo per tutti i conflitti dove il fratello alza le mani contro il suo fratello".
"Casa di grande accoglienza per tutti"
"Preparandomi un po' ho capito che questa è una casa di grande accoglienza per tutti. - ha aggiunto il cardinale Zuppi - Qualcuno pensa che accogliere tutti sia pericoloso, invece vuol dire dare vita e ricevere vita. Sono tutti figli e una madre sa bene anche le differenze e le difficoltà dei figli, ma sono sempre figli e come tali li tratta. Le aree interne? sono un problema a prescindere dalla scelta (sull'autonomia differenziata, ndr) che si farà. Negli incontri a cui ho partecipato anche a Benevento è emerso quanto siano una realtà da radici profonde del nostro Paese, rappresentano il 40 per cento, rischiano di diventare disabitate e restare indietro, mentre aiutate possono rappresentare al contrario una nuova ricchezza".