(fras) Non si può dire che finora si sia fatto mancare nulla in quanto ad esperienze. Giuseppe Borello ha provato anche il sapore del calcio ungherese nella blasonata formazione dell'Ujpest (stagione 22/23, massima serie). Esterno destro di ottime qualità tecniche, mancino di piede (ma calcia molto bene anche col destro), è l'esatta controfigura di Davide Lamesta. Con cui, sia chiaro, può anche convivere, sia spostandosi sull'altra corsia, che giocando da trequartista. L'anno scorso a Monopoli è stato eletto “Best player” della squadra pugliese ed ha chiuso la stagione con 39 presenze (2 nei play out) e 6 gol. Il Benevento cercava un elemento che potesse colmare una eventuale assenza di Lamesta in caso di assenza dell'ex Rimini, ma forse ha preso qualcosa di più, perchè Borello ha le qualità per giocarsi un posto in squadra e far emergere le sue qualità.
Nato a Catanzaro il 28 aprile del '99, Borello ha fatto tutta la trafila nelle giovanili nel Crotone, con cui ha anche esordito in serie A nella stagione 20016/17 nella partita iconica per gli “squali”, quella contro la Lazio che sancì la matematica salvezza nella massima serie: Davide Nicola, protagonista di quella salvezza, lo mandò in campo al 94' al posto di Falcinelli per guadagnare qualche spicciolo di tempo, che il catanzarese non avrebbe mai dimenticato. L'anno seguente fece il ritiro con la prima squadra, per poi essere dirottato al Torino Primavera a gennaio. E con la maglia del Toro vinse la Coppa Italia Primavera segnando un gol fantastico nella finale a San Siro contro il Milan (2-0 al Filadelfia, 1-0 a Milano) il 13 aprile del 2018. Poi tanta C a Cuneo, Cesena, Vercelli e la B di nuovo a Crotone nel 21-22 (19 presenze, 1 gol). Quindi l'esperienza a Budapest e infine a Monopoli. Ora, a 25 anni appena compiuti, ci riprova a Benevento.
Nella foto Taddeo, Borello è contro il Benevento marcato da Nardi