Benevento

Sono dodici le persone chiamate in causa a vario titolo dall'indagine del pm Giulio Barbato e della guardia di finanza, ora conclusa, su una presunta associazione per delinquere che avrebbe operato nel trasporto di alcol etilico, dall'Est Europa, in Italia, sottraendolo all'accertamento ed al pagamento dell'accise.

Si tratta di una inchiesta che a maggio era stata scandita dal sequestro di 750mila euro disposto dal gip Maria Di Carlo, che aveva invece respinto la richiesta della Procura di applicazione anche di misure cautelari personali, a carico di Luigi Rubano (avvocati Fabio Russo e Daniele Bonavita), 40 anni, di San Lorenzello, titolare di un'azienda vitivinicola, e di Artur Lech (avvocato Stanislao Lucarelli), 56 anni, nazionalità polacca, residente a Sondrio, indicato come il promotore e l'organizzatore dell'ipotizzata associazione.

Oltre a loro, nell'avviso di chiusura dell'indagine, figurano Carlo Direda, 51 anni, Cosimo Parlati, 64 anni, di Cerignola, Antonio Ricciardi, 63 anni, di San Lorenzello, Diego Spina, 46 anni, di Casalbore, Marius Piotr Soltys, 51 anni, Sylwia Joanna Oleiniczak, 54 anni, Marian Kohut, 53 anni, tutti residenti in Polonia, Oronzo Levante, 72 anni, di Squinzano, Mario Iliceto, 62 anni, di Foggia, Rocco Addazio, 59 anni, di Paduli, difesi dagli avvocati Emiliano Vaccarella, Carmela Caputo, Raffaele Fabiano, Daniele Bonavita, Mario Palmieri, Fabio Russo, Gianluca Renna ed Andrea Tavano.

L'inchiesta era rimbalzata all'onore delle cronache nell'aprile 2021, quando i militari avevano rinvenuto in un casolare, a Faicchio, alcune persone che stavano caricando su un autocarro pedane con cubi da 1.000 litri contenenti alcol etilico, ovviamente sequestrati al pari di prodotti chimici per la decolorazione e strumenti per il travaso.

Le successive attività investigative, con “intercettazioni telefoniche ed, analisi dei dispositivi informatici e telematici in uso”- avevano spiegato all'epoca gli inquirenti- avrebbe consentito di “disvelare un diffuso fenomeno di introduzione illegale in Italia di alcol etilico da paesi esteri; in particolare, veniva accertato che il prodotto proveniva da paesi dell’Est Europa, opportunamente additivato, e, giunto in Italia, veniva sottoposto a processi di decolorazione e confezionamento presso laboratori specificamente allestiti, per poi essere reimmesso in circolazione con elusione dei controlli previsti in materia di alcole e bevande alcoliche”.

Era stato ricordato che nel corso delle indagini, a febbraio 2022 era stata “monitorata la consegna di alcol etilico di contrabbando fino al porto di Brindisi, con pagamento del corrispettivo in contanti, parte del quale, pari ad euro 37.100,00, veniva trovato nella disponibilità delle persone che avevano scortato il prodotto e sottoposto a sequestro da militari della Tenenza di Mola di Bari”. A marzo, invece, i finanzieri di Solopaca “effettuavano un ulteriore sequestro di circa 20.000 litri di alcol etilico privo di adeguata documentazione fiscale di accompagnamento a Pagani (SA), dopo averne monitorato il prelievo, mediante un autocarro, dall’interno di un capannone ubicato, stavolta, in Paupisi”.

A distanza di alcune settimane, gli stessi militari “intervenivano anche all’interno di tale capannone industriale di Paupisi, sequestrando altri 7.000 litri circa di alcol etilico di contrabbando, oltre, anche in questo caso, a prodotti chimici per la decolorazione e strumenti per il filtraggio del liquido”.

All’esito di specifici esami, inoltre, “il liquido sequestrato nelle operazioni di Pagani e Paupisi conteneva anche tracce di alcool ter-butilico, sostanza autorizzata per la denaturazione dell’alcol etilico destinato alla fabbricazione di profumerie e prodotti cosmetici e, dunque, nociva in caso di consumo alimentare".

I dodici indagati hanno adesso venti giorni a disposizione per produrre memorie e chiedere di essere interrogati, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.