Avellino

La magrezza costituzionale esiste nella realtà, sia negli uomini che nelle donne. Essa è caratterizzata da una magrezza che resta stabile lungo tutto il corso della vita, seguendo una curva senza interruzione di peso ridotto. Pertanto è necessario lavorare con la scheda della salute dei pazienti al fine di porre diagnosi di magrezza costituzionale.

Essa non è associata ad un disturbo del comportamento alimentare, né ad una denutrizione, e si caratterizza per un’alimentazione fatta da piccoli pasti frequenti e numerosi snacking che vanno rispettati e che, a torto, fanno talvolta pensare ad un disturbo del comportamento alimentare.

In parallelo agli elementi rassicuranti si possono anche avere delle complicazioni di cui tener conto. La resistenza alla presa di peso e la facilità a perderne può diventare un rischio in caso di eventi intercorrenti quali una gastro-enterite o un banale raffreddore. L’alterazione della massa ossea va valutata in particolare nelle donne. Infine la sofferenza psicologica è spesso valutata male e male interpretata.

Far capire ai pazienti che sono credibili e che non vengono scambiati per anoressici rappresenta un passo importante per seguirli nel loro vissuto di magrezza. Questa situazione è intrigante nel nostro mondo nel quale l’obesità rappresenta più del 15% della popolazione e il sovrappeso più del 30%. Il mistero aumenta quando si prende in esame il bilancio energetico di queste persone. Si è dimostrato su di una serie di pazienti, donne e uomini costituzionalmente magri, un gap energetico paradossale positivo, cioè delle entrate alimentari superiori alle spese energetiche. In maniera interessante questo gap paradossale positivo fa eco al gap paradossale negativo evidenziato talvolta nell’obesità. Questa costatazione può condurre a due ipotesi. La prima sarebbe quella di un polo di spesa energetica non misurata dagli strumenti convenzionali, la seconda sarebbe quella della non applicabilità delle equazioni energetiche classiche. La cosa importante da considerare è la presenza certa, anche se non ben identificata di un’importante componente genetica.

L'autore è medico - endocrinologo