Ariano Irpino

"Sguardi di speranza". E' questo il titolo del XLII convegno ecclesiale diocesano in programma a partire da domani, giovedì 29 agosto ad Ariano Irpino. 

L'uomo nel mondo è il tema della prima giornata che si aprirà alle 16.00 con la preghiera iniziale, alle 16.30 il saluto del vescovo Sergio Melillo e l'introduzione dei lavori. Alle 17.00 la relazione Chi è l'uomo? Anzitutto il parter di Dio con don Leonardo Lepore docente di teologia biblica presso la Pftim San Luigi. Ore 18.00 relazione "Cosa fa ancora l'uomo? La sfoda con l'intelligenza artificiale", Lucio Romano docente di bioetica diocesi di Napoli. Alle 19.00 la preghiera conclusiva. 

Venerdì 30 agosto: La chiesa tra gli uomini. Ore 16.00 la preghiera iniziale. La chiesa tra gli uomini: quale annuncio? Alcune testimonianze. Ore 16.15 intervento di don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena. Alle 17.30 intervento di Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale azione cattolica e alle 18.30 la preghiera conclusiva.

Sabato 31 agosto: ore 16.00 preghiera iniziale. Ore 16.15 relazione: "La chiesa nel mondo: quale presenza?" Relaziona Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio. Alle 17.30 relazione: "L'impegno dei cristiani nella vita pubblica: forma più alta di carità. Intervento a cura di Rosy Bindi, già ministro della repubblica e docente presso la Pontificia Università Antonianum. Seguiranno le conclusioni del vescovo Sergio Melillo

Domenica 1 settembre la celebrazione conclusiva presiedura dal vescovo nelle Basilica Cattedrale. 

La lettera del vescovo Sergio Melillo, rivolta ai presbiteri, diaconi, religiosi, religiose, fedeli laici: 

"Lo sguardo di Gesù che si posa su ciascuno di noi è uno sguardo che parla al cuore. È un invito a far risuonare la sua voce nella nostra vita. È sguardo di misericordia che sostiene il passo della chiesa verso il futuro. È uno sguardo di speranza che chiede di liberarci dai pregiudizi, dal “si è fatto sempre così!”. Cari fratelli e sorelle, dobbiamo “riscoprire il cristianesimo” che non è un dato culturale confinato nella memoria, ma una sorgente viva alla quale costantemente attingere. È la sorgente cristallina della fede dove abbeverarci quali testimoni credibili nel nostro difficile tempo, sapendo che «nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé». (Papa Francesco, Bolla di indizione dell’Anno santo «Spes non confundit»,1)

Mettiamoci tutti, con fiducia, sotto quello sguardo che Cristo con compassione rivolge a tutti. Interroghiamoci sul senso della vita e sulla modalità dell’annuncio in un tempo di “paganesimo
fiorente”.

Lo sguardo di Cristo sulla storia ci rivela il fondamento dell’esistenza, ci dona il coraggio di guardare lontano. La sosta del convegno pastorale ci aiuti a compiere una riflessione per ridare speranza alla vita delle comunità.

Non siamo alla ricerca di mere strategie pastorali, piuttosto siamo animati da un vivo desiderio di innamorarci del Vangelo da declinare nell’umano. In questo tempo vi esorto ad intensificare la preghiera nelle nostre comunità per poter aprire spazi verso nuovi orizzonti con fiducia e speranza che nasce dall’amore e si fonda sull’amore.

Evitando gli estremi dell’attivismo fine a se stesso e della pigrizia spirituale, passione triste che trasforma la vita in palude stagnante, avviamo nuovi processi che esprimano al meglio una visione di Chiesa, una rilettura del modello pastorale che si faccia carico dell’ascolto e della relazione. La Vergine Maria Assunta in cielo ed i santi patroni guidino il nostro comune cammino!"