Una prestazione scintillante senza però portare a casa la vittoria. Gennaro Tutino si è preso l’Arechi. Da avversario, in un martedì infrasettimanale dal sapore di serie A visti i quindicimila spettatori sugli spalti. Il numero 10 ha trascinato la Sampdoria, protagonista della rimonta dopo lo svantaggio pronti-via firmato Simy con gol e assist prima però della sostituzione e di osservare dalla panchina la rimonta granata sui titoli di coda. Al momento della giocata del pari, appena il pallone ha varcato la linea di porta, nessuna voglia di esultare ma il gesto delle scuse verso la Curva Sud Siberiano. Nessun fischio, solo silenzio, nel nome di un amore fortissimo per uno dei protagonisti nella cavalcata promozione in serie A di tre anni fa. “Siamo amareggiati, è una sconfitta che fa male, è pesante da digerire. Tra tre giorni rigiochiamo e dobbiamo ripartire dalla reazione che abbiamo avuto dopo lo svantaggio – ha raccontato nel post partita -. Dobbiamo imparare a rimanere in partita. Siamo tutti calciatori esperti, conosciamo il campionato di Serie B. Dobbiamo andare oltre e fare subito più gruppo e più squadra. Siamo tanti giocatori nuovi, dobbiamo imparare a conoscerci. Durante la settimana mettiamo sempre quel qualcosa in più, ora dobbiamo iniziare a raccogliere”.
Oggi mi sono sbloccato, pian piano sto entrando in condizione e mi sento sempre meglio. Ho fatto gol però avrei preferito non farlo e vincere la partita. Con il Bari sarà una partita da vincere in casa con i nostri tifosi. Non sarà facile, il campionato è molto difficile contro qualunque squadra. Ci servono i tre punti, dobbiamo andare al 100 per cento delle motivazioni in campo”.