Depositate le motivazioni della sentenza della Suprema Corte con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal pm Henry John Woodcock, dal Procuratore Gratteri, dal Procuratore Aggiunto Sergio Ferrigno e dal sostituto procuratore dell’ Area I Rosa Volpe della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Dunque per i giudici della Cassazione l'ordinanza emessa dal tribunale di Avellino non presenta alcun vizio e dunque è legittima, così come le scarcerazioni degli otto indagati. Ad avviso degli ermellini l'ordinanza di remissione degli atti alla Procura distrettuale antimafia -emessa lo scorso 27 aprile dal tribunale di Avellino - non è abnorme e si colloca nel nostro sistema processuale senza provocare "stasi irrimediabili del procedimento". Dunque una motivazione di ordine tecnico sulla legittimità dell'ordinanza, quale provvedimento legittimo.
Il ricorso
Un ricorso nei confronti di cinque persone giuridiche (le società riconducibili agli indagati) e otto imputati (regrediti di nuovo ad indagati dopo l'ordinanza emessa dal tribunale presieduto dal giudice Roberto Melone): Nicola Galdieri, Carlo Dello Russo (questi due in carcere per la condanna inflitta per il processo Nuovo Clan Partenio), Livia Forte, Armando Aprile, Antonio Barone,Gianluca Formisano, Damiano Genovese e Beniamino Pagano tutti scarcerati per effetto della decisione adottata dal Tribunale di Avellino all’esito di una camera di consiglio durata 24 ore e di un'istruttoria dibattimentale durata due anni e mezzo. Nel ricorso i magistrati avevano evidenziato come la decisione del Tribunale di Avellino sia affetta da “abnormità strutturale”.
Le motivazioni dell'impugnazione
Per la Dda di Napoli con il provvedimento emesso il 27 aprile scorso «al di là di ogni ragionevole limite il tribunale di Avellino ha contravvenuto e violato macroscopicamente il principio sancito dalla stessa Suprema Corte secondo il quale nel percorso processuale, la soluzione restitutoria che inevitabilmente comporta la regressione deve essere relegata ad evenienza marginale ed eccezionale prefigurandosi come extrema ratio».