Le vacanze estive di Giorgia Meloni sono giunte al termine, e con esse anche il breve periodo di riflessione e riposo che la premier si era concessa. Tra una masseria immersa nella quiete della campagna pugliese e una località segreta, che ha mantenuto al riparo dagli occhi indiscreti del pubblico, Meloni ha cercato di rigenerarsi in vista di un autunno che si preannuncia carico di sfide. Tuttavia, anche durante i giorni di pausa, l'attività politica non si è fermata: il contatto con il suo staff è stato costante, e ieri la premier ha già ripreso le redini della situazione con un briefing a distanza.
Oggi, Meloni è tornata a Palazzo Chigi, pronta a immergersi nuovamente nel vortice della politica italiana. Il vertice di venerdì con Antonio Tajani e Matteo Salvini sarà cruciale per definire le linee guida della ripresa post-estiva, mentre si avvicina il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa. Tra i dossier più urgenti sul tavolo, c'è la formalizzazione della nomina di Raffaele Fitto come commissario europeo, una scelta che la leader di Fratelli d'Italia intende condividere con l'intero esecutivo per evitare l'impressione di una decisione solitaria.
Con la scadenza del 30 agosto alle porte, Meloni continua a prendere tempo nella trattativa con Ursula von der Leyen per assicurare che l'Italia non riceva meno di quanto meritano altri Paesi come Francia, Spagna e Polonia. La premier considera inaccettabile l'idea che i grandi Stati europei possano ottenere deleghe e portafogli più pesanti o una vicepresidenza esecutiva, specialmente se ciò dovesse penalizzare i conservatori a vantaggio di socialisti e liberali. La pressione aumenta, ma Meloni sembra fiduciosa, puntando a estendere i negoziati oltre la scadenza per garantire un ruolo adeguato all'Italia.
Nonostante il dilemma su chi succederà a Fitto, con numerose ipotesi sul tavolo, Meloni non sembra avere fretta. L'idea di "spacchettare" le deleghe di Fitto tra tre esponenti di governo, tutti rigorosamente di Fratelli d'Italia, è una delle opzioni considerate, ma la premier potrebbe anche decidere di tenere le deleghe ad interim fino a dicembre e oltre, per evitare il rischio di un rimpasto prematuro.
L'agenda settimanale di Palazzo Chigi sarà dominata dall'incontro di venerdì tra Meloni, Salvini e Tajani. L'obiettivo della premier sarà quello di ristabilire l'unità interna dopo un'estate segnata da tensioni e rilanci, e di tracciare una rotta chiara per il governo nei prossimi mesi. Tra i temi in discussione, ci saranno carceri, Autonomia, cittadinanza e un piano sulla sicurezza. Meloni spronerà i suoi alleati a trovare un accordo sulla candidatura alla presidenza della Liguria, evitando scontri che potrebbero indebolire la coalizione.
Il Consiglio dei ministri, se convocato, sarà probabilmente rapido e mirato, con l'approvazione di alcuni decreti legislativi e disegni di legge. Tuttavia, il decreto sulle infrazioni, che include le nuove norme sugli stabilimenti balneari, richiede ancora alcune limature e sarà probabilmente discusso in una seduta successiva.