Napoli

Dalla notte di San Lorenzo a quella di Di Lorenzo. In fondo non sono passati molti giorni. Chissà se è stato un caso se il primo gol stagionale del Napoli sia arrivato proprio da lui. E chissà se è stato casuale che a servirgli il pallone da trasformare in gol sia stato proprio Khvicha Kvaratskhelia. Proprio loro due, i due veti di Conte. I calciatori che quando l’allenatore ha firmato per il Napoli ha chiesto e ottenuto di non veder partire. Senza Osimhen i leader del Napoli sono loro. I due personaggi più tormentati, che entrambi (su tutti il capitano) hanno vissuto un’estate tormentata. Tra voglia d’addio, a volte con toni esagerati, e frecciate sul futuro che hanno infastidito la società e i tifosi. Poi l’arrivo di Conte e il duro lavoro per ricucire, per ritrovare di nuovo l’intesa. È stato più facile per Kvaratskhelia (le cui uscite infelici dell’agente e del padre sono state decubricate a schermaglie per il rinnovo) mentre il caso Di Lorenzo è stato più spinoso. Sono serviti più chiarimenti. Prima la video lettera del giocatore, poi una lunghissima conferenza stampa dell’agente e poi le parole del diretto interessato.

ALLA FINE, però, anche se domenica il capitano ha parlato di “cattiverie” nei suoi confronti, salvo poi correggersi, l’unità di intenti sembra ritrovata. Perché ai tifosi del Napoli, in fondo, basta una cosa: che Di Lorenzo giochi bene a calcio, come ha sempre fatto. E se fa i gol ancora meglio. Per Kvaratskhelia vale lo stesso. Se torna a fare il fenomeno sono tutti contenti. Del resto questo Napoli ha bisogno di essere trascinato e preso per mano. Già c’era chi rimpiangeva di non averli lasciati partire. Il sospetto era legittimo: una squadra debole mentalmente, fragile. Come può non esserlo se i suoi due leader hanno la testa altrove. E ancora risuonano gli echi di questa presunta super offerta di 200 milioni per Kvaratskhelia e Osimhen da parte del PSG. Soldi che avrebbero permesso di costruire il Napoli da zero. Perplessità e retropensieri spazzati via dai gol che hanno cancellato il Bologna e le paure dopo il pessimo avvio di stagione contro il Verona.

ORA SERVE LA PROMESSA della continuità. Gli ingredienti ci sono tutti: Kvaratskhelia per la prima volta dopo due anni ha parlato a fine partita, spiegando che ha voglia di imparare da Conte. Le lacrime di commozione di Di Lorenzo dopo il gol sono il comportamento che dà la miglior risposta a chi aveva perso la fiducia nei suoi confronti. E?Conte ha avuto ragione a volerli fortemente. Ora bisogna solo attendereche venerdì arrivi presto e si possa finalmente smettere di parlare di calciomercato. Il campo, le partite, i risultati. Domenica dopo domenica (lecoppe non ci sono per quest’anno) per costruire finalmente un Napoli nuovo, che si fa forte grazie ai suoi due grandi leader