Dalla storia apprendiamo che quando le condizioni di una società sono insopportabili, tra il popolo nascono gruppi di persone che organizzano tentativi di cambiamento. Al popolo prospettano visioni di società figlie di ideali, di ideologie, di sociologie o di religioni. Nel ‘700 si ebbero, grazie ai socialisti utopisti, i primi modelli di visioni della società ispirati all’uguaglianza e alla pace sociale. Nel ‘900, si ebbero cambiamenti organizzativi di molte zone del mondo, grazie a uomini sensibili ai problemi sociali, come Marx, Mao e Gandhi. Anche in opposizione alle potenze occidentali. Per uscire dalle condizioni giudicate negative, si proponevano sistemi alternativi e, per concretizzarli, si organizzavano rivoluzioni e movimenti popolari. Da alcuni decenni si invocano missioni per una società diversa. Le missioni del Prnn, in particolare la “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, sono state partorite dalla preoccupazione che il mondo stesse scivolando verso la fine. I dati più indicativi sono, una popolazione, che in soli 100 anni è passata da quasi 2 miliardi a 9 miliardi di persone, per le quali ci vorrebbero 12 pianeti; una temperatura in continuo aumento, che produce effetti devastanti; un consumo di energie, che sta esaurendo le riserve; una produzione di rifiuti difficile da smaltire; l’essiccamento dei rapporti tra le persone; ecc..Purtroppo, si elencano le negatività, ma non si dimostra di conoscerne le cause. Ciò, mi fa sostenere che nessuna delle missioni sarà attuata, anche perché gli interessi da demolire sono alimentati da stili di vita consolidati, che nessuno propone di cambiare. Ogni giorno, dalle forze politiche viene invocata la crescita del PIL, non la qualità della vita. Se confrontiamo la qualità della vita attuale con quella di una volta, con i piccoli Comuni che erano “centri di gravità permanente”, come diceva Battiato, con feste spettacolari, le Congreghe, le Bande rionali, le corse campestri, le Processioni e via dicendo, ci rendiamo conto del perché il Pianeta invecchia. L’inizio dell’inquinamento sociale e la corsa verso il consumo del Pianeta iniziarono quando la forma incominciò a prevalere sulla sostanza. Ciò, fu provocato dalla logica del Galateo, utilizzata dai padri del Fordismo, del Taylorismo e dal grande capitale, creatore del consumismo. Ritengo, che per invertire la tendenza assassina, bisogna annullare la logica del Galateo. E’ difficile, non impossibile. Per me , c’è una conquista concettuale da fare: non abbiamo solo il corpo, da vestire e da riempire, abbiamo anche lo spirito, che ha altre esigenze. Una società sana e lungimirante soddisfa armoniosamente entrambe le esigenze. I settori, che producono ciò che può soddisfare l’ esigenza dello spirito sono la cultura, l’arte, lo sport, la religione, l’esigenza di rapporti con le altre persone. Gli strumenti per far considerare le esigenze dello spirito più importanti del mangiare e del vestire sono la famiglia, la scuola, la Chiesa, la politica e gli ambienti rionali. La politica deve porsi l’obiettivo di far crescere il consumo dei settori, che fanno stare meglio lo spirito. Se sta bene lo spirito, ne trae vantaggi anche il corpo.