Salerno

Il turismo in Campania continua a registrare successi straordinari, con un 2024 che promette di superare i numeri record pre-pandemia. Napoli, la costa amalfitana e le isole sono protagoniste di un boom turistico, alimentato soprattutto dai mercati internazionali. Tuttavia, non tutte le destinazioni campane godono di questo slancio. Il Cilento, area di inestimabile valore culturale e naturale, non riesce a tenere il passo, registrando una grave contrazione dei flussi turistici, soprattutto da parte dei visitatori stranieri.

Secondo i dati Istat, nel 2014 il Cilento accoglieva circa 600mila presenze turistiche straniere. Oggi, a otto anni di distanza, i numeri sono precipitati a 186 mila presenze, con un calo del 67,6%. Anche il 2023 non sembra aver segnato alcun segnale di ripresa e, secondo i primi dati e le relative proiezioni che giungono dagli operatori locali, il 2024 si chiuderà con un'ulteriore contrazione.

È paradossale che un territorio così ricco di storia, cultura e bellezze naturali, sito Unescoe patria della Dieta Mediterranea, sia vittima di un progressivo declino turistico. Il Cilento, con la sua straordinaria varietà di paesaggi e beni culturali, è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato, offrendo ai visitatori un'esperienza autentica e unica. La comunità locale è davvero consapevole del valore del proprio patrimonio? Domande che si pone Marco Sansiviero, presidente di Cilento Autentico DMO.

"I buoni propositi e gli obiettivi da raggiungere passano necessariamente attraverso la creazione di un nuovo modello di governance turistica unitaria e sostenibile per il nostro territorio. In tal senso, gli sforzi fatti in questi mesi dagli operatori turistici cilentani vanno proprio in questa direzione. Il Cilento ha tutte le potenzialità per tornare a essere una destinazione turistica di primo piano, ma questo richiede un impegno collettivo. È essenziale che comuni, imprenditori e istituzioni regionali collaborino per sviluppare un piano strategico che promuova il nostro patrimonio unico al mondo. Siamo orgogliosi del nostro territorio, della sua storia e delle sue tradizioni, ma dobbiamo essere anche consapevoli che solo attraverso un turismo sostenibile possiamo garantirne la tutela per le generazioni future. Questo significa non solo attrarre nuovi visitatori, ma anche farlo in modo responsabile, valorizzando le nostre risorse senza comprometterne l'integrità. Siamo pronti a fare la nostra parte e a lavorare per costruire un futuro florido, attirando turisti da ogni parte del mondo, per tutto l'anno. Con il giusto sostegno e una visione condivisa, possiamo realizzare il sogno di un Cilento che non solo resiste, ma prospera, diventando un modello di turismo sostenibile a livello internazionale", aggiunge Sansiviero.

"È fondamentale adottare un approccio strategico e lungimirante. Il turismo sostenibile rappresenta la chiave per preservare il patrimonio del Cilento e, al contempo, rilanciare l'economia locale. Si rende quindi necessario un governo unitario del turismo, capace di guidare una visione a lungo termine, che coniughi protezione e sviluppo economico. Un piano strategico integrato che coinvolga amministrazioni locali, operatori turistici e istituzioni regionali potrebbe riportare il Cilento ai fasti di un tempo, trasformandolo nuovamente in una delle mete predilette del turismo internazionale - la riflessione del presidente -. L’Organizzazione Mondiale del Turismo prevede che, entro il 2030, oltre 2 miliardi di persone viaggeranno ogni anno nel mondo. Anche una piccola porzione di questo mercato globale potrebbe portare nuova linfa al Cilento, a patto che si lavori con determinazione su un progetto ambizioso: garantire presenze turistiche costanti per tutto l’anno. Per concretizzare questo obiettivo è essenziale partire da un piano condiviso e partecipato, che metta al centro sostenibilità e valorizzazione delle risorse locali. La collaborazione tra i comuni cilentani e gli operatori del settore turistico è cruciale per fermare il degrado crescente e restituire al territorio la dignità che merita. Solo attraverso un’azione coordinata sarà possibile invertire la tendenza e restituire al Cilento il ruolo di eccellenza che gli spetta nel panorama turistico nazionale ed internazionale".