Gremito, ieri sera, l’atrio della Cattedrale di Salerno, in occasione della tradizionale Alzata del Panno di San Matteo, patrono della città. A presiedere l’evento che segna l’inizio delle celebrazioni dedicate a San Matteo, l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Andrea Bellandi. A conclusione della santa messa celebrata nella cripta del Duomo dal parroco Don Felice Moliterno, il corteo con la Reliquia del “Braccio” e il Panno del Santo, poi innalzato.
“Ogni anno, carissimi, ci ritroviamo in questo momento dell’Alzata del panno di San Matteo, che inaugura il mese dei festeggiamenti in onore del nostro Santo Patrono, ascoltando il brano delle Beatitudini. – ha esordito l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, Andrea Bellandi -. Quest’anno le parole di Gesù risultano particolarmente significative: Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati... Beati i miti, perché avranno in eredità la terra... Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia... Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.... Tutti verbi al futuro, che ci fanno capire come la realizzazione piena di queste Beatitudini – e purtroppo ne abbiamo conferma in questi tempi assai tribolati – è da attendersi solo alla fine dei tempi. Tuttavia, al presente, tutti devono instancabilmente cooperare affinché questo orizzonte escatologico (cioè finale) inizi a realizzarsi anche nel tempo che viviamo. E’ una responsabilità, questa, affidata a tutti gli uomini di buona volontà (Beati i poveri in spirito, perché di essi – già ora – è il regno dei cieli) e particolarmente a noi cristiani, perché Cristo è il Re della Pace”.
“Il trono di questo Re è dato dalla coscienza degli uomini che credono alla misericordia, alla pace, al dialogo, alla fraternità universale e per questa fede sono disposti a dare la vita (Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli) – prosegue la guida della chiesa salernitana -. La Pace che Cristo ha realizzato per noi sulla croce è costata un prezzo altissimo. Anche noi dobbiamo pagare un prezzo alla Pace: è la nostra conversione, il nostro cambiamento di mentalità: dalla ricerca del potere al servizio, dalla cultura dell’indifferenza a quella del prendersi cura, dalla ricerca egoistica dello star bene a quella rivoluzionaria del voler bene. Ci vuole un grande atto di fede e di coraggio per diventare costruttori – o come dice Papa Francesco – artigiani di pace. Chiediamo a San Matteo che ci aiuti, personalmente e come comunità salernitana, a crescere nella fede e nella speranza, percorrendo sentieri di pace e di amore vicendevole. Insieme alla preghiera, questo sarà anche il nostro contributo per aiutare a costruire la pace nel mondo”, ha aggiunto Bellandi.
L’arcivescovo, in attesa del programma definitivo e dettagliato, ha, dunque, annunciato, le celebrazioni più significative che si terranno in onore del Santo Patrono. “Dal 18 al 20 settembre si terrà il triduo liturgico in preparazione alla solennità di San Matteo: mercoledì 18, alle ore 19, la S. Messa sarà presieduta dal Vescovo ausiliare di Salerno, monsignor Alfonso Raimo. Giovedì 19, alla stessa ora, la celebrazione eucaristica sarà invece presieduta dall’Arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, che sarà anche uno dei relatori alle tradizionali Giornate matteane, organizzate dall’Ufficio Cultura e Arte, che si svolgeranno nell’atrio della Cattedrale alle 20.15 nelle serate di mercoledì 18 e giovedì 19, dopo le celebrazioni eucaristiche. Venerdì 20, alle ore 19, si terranno i primi Vespri capitolari presieduti dall’Arcivescovo, con la presenza dei Superiori e degli alunni del nostro Seminario. Al termine, si svolgerà il rito della raccolta della Manna – fa sapere l'arcivescovo -. Il Pontificale in onore di San Matteo, sabato 21 settembre alle 10.30, sarà da me presieduto, ma è stato invitato anche il ministro generale dell'Ordine dei frati minori, padre Massimo Fusarelli, che terrà l’omelia. La ragione di questo invito è data dal fatto che in questi anni (dal 2023 al 2026) ricorrono gli 800 anni di alcuni momenti fondamentali della vita di San Francesco, che hanno segnato anche la vita dell’intera Chiesa. Quest’anno viene ricordato, in particolare, l’episodio delle Stimmate, mentre l’anno scorso erano gli 800 anni del Presepio di Greccio e della Regola francescana. Il prossimo anno sarà ricordato il Cantico delle creature, mentre nel 2026 ricorreranno gli 800 anni della morte del Santo. Ci è sembrato significativo unire quindi la ricorrenza del nostro Santo Patrono Matteo a quelle del Poverello di Assisi, anche perché ai frati minori è affidata la Custodia di Terra Santa, terra a noi particolarmente cara e oggi drammaticamente sconvolta dal terrorismo e dalla guerra”.
Nella serata del 21 settembre, alle ore 18, come da tradizione, si terrà infine la solenne processione per le vie di Salerno, che si concluderà con una celebrazione eucaristica nella Cripta di San Matteo.