Per i vini la peggior stagione è stata forse quella del 2023. Per i tifosi del Napoli invece l'estate 2024 rischia di essere ricordata come la peggiore della storia.
Partita con l'entusiasmo post disastro 2023/2024 legato all'arrivo di Conte, ci si aspettava di assistere a un crescendo in termini di voglia di riscatto, di nuovi acquisti, di “garra” per mettere alle spalle un anno sciagurato.
Ad oggi, 20 Agosto, a 10 giorni dalla chiusura del calciomercato e con un esordio da incubo in Campionato (e con l'aggiunta della Coppa Italia) il “bonus entusiasmo” legato alla firma di Conte in estate è letteralmente azzerato.
Azzerato tra errori, pasticci, i soliti tempi biblici della società che però ormai sono probabilmente anacronistici per il calcio e ovviamente le immagini dei tre gol presi a Verona da una squadra più inerme di quella di Garcia, Mazzarri e Calzona.
Si è partiti con la surreale questione Di Lorenzo, che chiede in lungo e in largo di andarsene, per non meglio precisati abbandoni della società, tra conferenze sue e del suo procuratore che poi annunciano il ritorno dell'amore perduto. Scelta saggia? Lo dirà il tempo!
"Il pur bravo Hermoso"
Le avvisaglie di un'estate surreale erano proseguite con l'irrituale comunicato con cui una società di Serie A in pieno calciomercato si affretta a smentire voci che la vogliono interessata a un calciatore: “Non siamo interessati al pur bravo Hermoso”. Anno domini 2024: tra siti, blog, tv pubbliche, private, locali, giornali e social in sede di calciomercato vengono accostati a ogni società nomi nell'ordine del migliaio...va da sé il senso della smentita di un nome su quel migliaio. Tantopiù se a posteriori “il pur bravo Hermoso” avrebbe fatto comodo parecchio a una squadra che ne becca tre dal Verona e che adatta due terzini a “braccetti”.
La Figuraccia Brescianini
“A posteriori”. Già, ritorna drammaticamente il concetto trovandosi di fronte alla figuraccia tremenda rimediata col caso Brescianini: il calciatore fa le visite mediche per il Napoli e mentre si attende l'annuncio ufficiale Frosinone e Napoli (pare) battibeccano fino a far saltare l'affare col calciatore che poi va all'Atalanta, esordendo con una doppietta.
Forse Brescianini è saltato per il cavillare, forse perché è spuntato il nome di McTominay, oggettivamente più allettante almeno sulla carta, tuttavia difficilissimo da prendere e con un costo più che doppio rispetto a quello di Brescianini. Arriverà? Arriverà Gilmour? Intanto pare sia stato reintegrato Gaetano, fino a qualche ora fa in lista di sbarco tanto da commentare la situazione con post criptici e dal sapore decisamente amaro sui social, evidentemente convinto di andar via.
Confusione
Confusione dunque, anche fisiologica col Napoli che opera in un contesto di mercato oggettivamente difficile, oggettivamente bloccato: David Neres è ormai a Napoli da due giorni, ma non firma, né si allena. Magari l'annuncio arriverà nelle prossime ore o nei prossimi minuti, ma il risultato non cambia: sono conciliabili tali tempi col calcio di oggi? Se negli anni passati i contratti avveniristici di Adl hanno fatto scuola per precisione e capacità di mettersi al riparo da situazioni spiacevoli e anche lungimiranti a livello aziendale (Vedi diritti d'immagine, clausole rescissorie ecc), può essere che il tempo abbia fatto segnare esigenze diverse?
Il pasticcio Osimhen
E poi la madre di tutte le questioni, il caso Osimhen: sarebbe stato venduto facilmente e a un prezzo altissimo lo scorso anno, da capocannoniere fresco di scudetto. Un'eventualità che avrebbe imbestialito la piazza ma chissene, le ragioni aziendali sono altre, e si è già dimostrato con i casi Allan e Koulibaly che quando le offerte arrivano i calciatori vanno venduti, e coi casi Insigne, Mertens ecc che non sempre le ragioni del cuore coincidono con i benefici per la squadra.
Oggi Osimhen è sul groppone, in un mercato bloccato in generale perché la Premier non spende più in maniera dissennata (o almeno non per giocatori già affermati come Osimhen), il Psg idem e per piazzare gli altri esuberi (Cajuste, Ostigaard, Natan) bisogna pregare per raggranellare qualche milioni dai prestiti onerosi. E' sul groppone, il nigeriano, a 1 milione di euro al mese e senza vedere il campo.
Cosa accade dunque? Che il Napoli va a Verona con 10/11 della squadra arrivata decima lo scorso anno, senza Osimhen che tra bizze e capricci resta di gran lunga il suo miglior giocatore, e si sgretola. Si scioglie, dice il suo allenatore. Era così imprevedibile? Evidentemente no. Eppure è accaduto.
Magari è servita, tuttavia, se non altro per fare chiarezza: per dire che Conte, così come Ancelotti, da solo non basta, così come gli effetti speciali nei film. Per far comprendere che la squadra dello Scudetto non esiste più, e molti di quei calciatori hanno poco altro da dare. Che serve dunque intervenire, magari non a suon di milioni ma con saggezza, con gente esperta tipo “il pur bravo Hermoso” o con grinta, tipo Brescianini e meno cavilli e cavillosità deleterie. E che quando arrivano le offerte serve vendere, al “centocinquantino” di oggi o giù di lì, che il “duecentino” domani non arriva mai.