Avellino

La scorsa notte a seguito dell’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Avellino, il personale dell’U.P.G.S.P. della Questura di Avellino, in collaborazione con gli Agenti della Polizia Penitenziaria, ha arrestato in flagranza di reato un venticinquenne evaso dalla Casa Circondariale di Avellino “A. Graziano”.

Il detenuto, ristretto per reati legati alla detenzione di sostanze stupefacenti, lesioni aggravate e furto aggravato, dopo aver oltrepassato le recinzioni perimetrali dell’Istituto, grazie all’utilizzo di una bicicletta, probabilmente recuperata nella zona adiacente, ha tentato allontanarsi percorrendo la Strada Provinciale per poi dileguarsi nelle campagne circostanti.

Dopo essere stato intercettato dagli agenti, l’evaso ha abbandonato il mezzo a disposizione e ha tentato di fuggire scavalcando i cancelli e le recinzioni metalliche delle abitazioni. Grazie all’inseguimento degli agenti, l’uomo è stato bloccato all’interno di un’area ricca di vegetazione, dove aveva trovato un nascondiglio tra i rovi.

L’efficiente coordinamento delle forze di polizia ha portato al rintraccio del fuggitivo che è stato tratto in arresto per evasione e nuovamente ristretto presso la predetta Casa Circondariale. Le operazioni di ricerca congiunte si sono rilevate fondamentali per garantire la sicurezza e il ripristino della serenità nella comunità avellinese.

"Un apprezzamento per l’operazione svolta e il nostro ringraziamento va al personale di polizia penitenziaria del Reparto della Casa Circondariale di Avellino  coinvolto, nonché un sottufficiale di pol pen distaccato presso altra sede ma effettivo presso la C.C. di Avellino che,  libero dal servizio insieme agli altri colleghi si sono subito adoperati per assicurare il fuggitivo alla giustizia. Noi ci auguriamo di si, però purtroppo temiamo di no! Ormai la situazione del carcere di Avellino  è sotto gli occhi di tutti. Al poco personale di polizia penitenziaria si affianca un sovraffollamento di circa 150 detenuti. Il poco personale operante è costretto a ricoprire anche due tre posti di servizio con turni anche di dodici ore; nonostante tutto i pochi colleghi cercano di portare avanti il loro mandato istituzionale con tanti sacrifici e con tanto spirito di dedizione. E’ per questo motivo che noi temiamo non potrà sempre finire bene. Servono cambiamenti radicali, riforme strutturate destinate a perdurare nel tempo, affinché si ponga fine alla infinita serie di problematiche che coinvolgono l’intero sistema penitenziario della nostra penisola".