Napoli

Il paradosso è che nella stagione in cui tutti si aspettavano il cambio di passo, grazie in particolare alla presenza e all'autorevolezza di Conte, il Napoli è più in ritardo rispetto alle altre stagioni.
Col Verona si gioca tra tre giorni, e qualora le cose rimanessero così, gli azzurri avrebbero ad esempio due centrocampisti centrali contati: Lobotka ed Anguissa. Se dovessero avere un problema o affaticarsi durante il match Conte dovrebbe sostituirli, ad oggi, con Coli Saco, maliano reduce da un campionato non di vertice ad Ancona, in Serie C o col giovane Iaccarino.

Ciò a meno di un'accelerata decisiva: i più vicini sono Gilmour e Neres, ma visto il caso Brescianini la distanza tra il Napoli e un calciatore in entrata è un concetto piuttosto relativo.
E il lavoro societario pare avere come priorità le uscite: Cajuste dopo aver visto saltare il proprio passaggio al Brentford che pareva cosa fatta pare destinato a un'altra neopromossa in Premier, l'Ipswich Town dell'imprenditore italo canadese Ciampelletti. Pure Natan pare ormai quasi ufficialmente un calciatore del Betis Siviglia.

E in uscita ci sono pure Mario Rui, Cheddira, Gaetano, Folorunsho, Zerbin, Juan Jesus, ovviamente Osimhen e forse anche Ngonge. Già, Ngonge: tra gli investimenti principali del Napoli dell'anno scorso, assieme proprio a Lindstrom, già via, Natan, in procinto di andarsene e Cajuste, altrettanto. Se si considerano anche i mancati riscatti di Traorè e Dendoncker praticamente si tratta di una bocciatura totale dell'intera campagna acquisti dello scorso anno. Si salverebbe solo Mazzocchi.

Un repulisti evidentemente ritenuto necessario da Conte, per aprire nuovi spazi ma anche per avere margini economici su cui operare in una stagione senza Champions. Il problema è il tempo: anche la giornata attuale non pare destinata a far sbloccare lo stallo, e il tempo stringe.

Partire con una rosa monca, con un centrocampo risicato e senza il centravanti titolare (visti anche i limiti palesati in Coppa Italia contro il Modena), sarebbe pure un peccato: il Napoli ha sulla carta un avvio facile, tra Verona, un Bologna privo di Thiago Motta e dei suoi big, Parma e Cagliari. Un'opportunità da cogliere.