La "Stroke Unit" per il trattamento dell'ictus dell'ospedale San Pio di Benevento passa dal secondo al primo livello. Un declassamento che suona come un ulteriore taglio all'assistenza sanitaria in un territorio già martoriato.
Sulla decisione sancita dalla Regione con l'approvazione del piano triennale l'ordine dei medici, però, fa chiarezza.
“E' chiaro che nel lungo tempo la decisione avrà un risolto negativo perchè impedisce all'ospedale una crescita per l'assistenza ai pazienti colpiti da eventi acuti ischemici celebrali – spiega il Presidente Giovanni Pietro Ianniello – ma in realtà non è altro che una presa d'atto perché, di fatto, al Rummo una stroke unit di secondo livello non è mai stata attivata”.
Un paradosso, dunque. E se possibile c'è di più “Credo sia importate sottolineare – prosegue Ianniello - che in provincia di Benevento siamo carenti anche riguardo ad una stroke unit di primo livello che al San Pio fu chiusa durante il covid e non è mai più stata riattivata per carenza di personale”.
E ancora aggiunge “Mi risulta che al momento ci siano solo sei neurologi presso l'Unità operativa complessa di neurologia a svolgere tutta l'attività. E nonostante la grave carenza i colleghi con professionalità, abnegazione e con grande rischio continuano a fornire gli interventi di primo livello per gli eventi ischemici celebrali con la trombolisi farmacologica”.
E dunque l'appello è ad un lavoro comune “Tutti, a cominciare dalle forze politiche, nel supportare il management dell'azienda San Pio dobbiamo impegnarci affinché possano essere riattivati i servizi minimi. In particolare che per lo meno una stroke unit di primo livello funzioni in maniera adeguata per l'erogazione delle prestazioni tempo dipendenti assicurando anche un rapido trasferimento dei pazienti che hanno necessità di un intervento di secondo livello (ndr la trombectomia meccanica) presso le strutture con le quali l'azienda Rummo è in collegamento, cioè gli hub di Caserta e Avellino”.