"E' tradizione consolidata trascorrere il giorno di ferragosto a casa mia con persone a me care. Quest'anno facendo un po' di conti non sarà possibile: se ciascun ospite dovesse usufruire del bagno una sola volta, sarebbero 22x7 litri di acqua =154 l, ma, visto che il vino scorre a fiumi, quella cifra va almeno raddoppiata! E non è tutto: 22 litri solo per cuocere la pasta, poi per pulire il pesce, lavare la frutta, sistemare sedie e tavoli, il pavimento, il bagno e la cucina, sia prima che dopo il pranzo, senza contare piatti e bicchieri (e no, quelli di carta non sono un’opzione, perché tra ospitalità e rispetto per l’ambiente, il mio senso del dovere prevale). Insomma, il mio deposito d’acqua sarebbe insufficiente... sempre che il giorno prima si riempia, cosa tutt’altro che scontata. Dal 12 giugno, infatti, l'erogazione giornaliera a bassa pressione non supera le due ore, ma con frequenza settimanale l'acqua manca per tre giorni consecutivi, e ferragosto potrebbe essere il caso. Quest'anno allora, con grande dispiacere, dovrò rinunciare agli amici. Buon ferragosto a tutti!"
La riflessione di Maria Luparella, stimata docente arianese è la più reale in questo momento critico legato alla mancanza d'acqua nelle case. Un vero dramma di questa calda estate 2024.
E sono proprio i cittadini a stilare la mappa delle perdite sul territorio arianese. Il quadro è davvero preoccupante:
Stefano la Luna: contrada Cariello quattro perdite da mesi.
Steven Pannese: Da Ariano a Montecalvo Irpino ci sono almeno dieci perdite.
Clementina Principato: Contrada Vascavino, perdita in atto.
Pasquale Spagnuolo: Contrada Accoli, segnalata mesi fa.
Francesca Bisogni: Contrada Torana due perdite.
Nicoletta Moschella: Perdita a contrada Castaglione e nei pressi del cimitero.
Mariarosa Santolillo: Strada da Ariano a Montecalvo contate di persona, dieci perdite.
Olimpio Miano: Contrada Santa barbara due perdite da mesi.
Angela Sica: Torella dei Lombardi perdite in atto.
Maria Caso: In contrada Creta grossa perdita.
Saverina Pilla: San Liberatore c'è un fosso enorme e tanta acqua fuoriesce.
Giovanni Bongo: Ingresso Melito irpino salendo sulla sinistra, perdita in atto.
Antonietta Cardinale: Discesa Stratola dove hanno realizzato l'asfalto nuovo c'è la solita perdita.
Nada De Gruttola: Contrada Pianotaverna da mesi e nessuno interviene.
Laura Squarcio: Vascavino perdita in atto
Rosa Silano: Pianotaverna e tutti santi giorni e la chiudono presto.
Laura Squarcio: Gianni è una vergogna a Piano Taverna da ieri alle 10 e 30 e stamattina ancora niente sempre nelle stesse zone manca l'acqua Piano Taverna, Martiri, Cardito e tante altre zone mentre sento persone che dicono che loro non hanno mai avuto questi problemi, è assurdo.
Angela Grasso: Nel negozio dove lavoro, a Cardito, torna verso le 12 e va via alle 17.30/18. In pratica c'è nell'orario di stacco in cui il negozio è chiuso e stare senz'acqua in un punto vendita dove sei a contatto con gli alimenti non è bello!
Carmela Moscara: A parte che le condotte fanno acqua da tutte le parti, l'alto calore che aveva preso l'impegno verso i cittadini di chiudere lacqua alle 21 e riaprirla alle 6, sta facendo come i gamberi, invece di andare avanti si va sempre più indietro. Ora l'acqua viene chiusa alle 19 e riaperta non prima delle 6,30.
A che gioco giochiamo? Tutto bello, Rievocazione storica delle Sante Spine, la villa pulita, fiorita e apertura del castello, ma i disagi li nascondono. Perché in periferia manca l'acqua e sul paese no?
Ora dico, vogliamo almeno rispettare gli orari per fare in modo che quelle ore in più di acqua ci aiutano a fare qualcosa in più?
Gennyfer Oliva: "Gianni nella Zona di Vascavino è da ieri alle 12.00 che siamo senza acqua è tornata ieri mattina alle 10.00 e richiusa alle 12 e oggi ancora niente.
Altre perdite da noi riscontrate: Masciano verso Villanova del Battista, Camporeale zona Regio Tratturo e Ponte Gonnella, quest'ultima storica, ci viene detto da Carmine Lo Conte. Ma la mappa crediamo sia ancora più estesa e difficile da gestire se la regione Campania non provvederà a sostituire totalmente e una volta per tuute le condotte fatiscenti e ormai vulnerabili ovunque.