Prima le cessioni, poi gli acquisti. E' la nota filosofia in casa Napoli: dove l'attenzione ai bilanci, specie in una stagione che non porterà ricavi europei per la prima volta dopo quattordici anni, è fondamentale.
E allora il Napoli deve piazzare necessariamente gli esuberi: è fatta per Cajuste al Brentford, ad esempio. Lo svedese, acquistato solo un anno fa, non ha evidentemente convinto Conte: lunedì sono previste le visite mediche. Partirà in prestito con obbligo di riscatto in caso di salvezza della squadra in Premier, fissato a 12 milioni di euro.
In uscita ci sono anche Gaetano e Cheddira: piacciono entrambi al Cagliari, e per il primo l'agente è stato chiaro nei giorni scorsi, di fronte al vivo interesse del Parma “O va a Cagliari o resta a Napoli”.
Ed è richiesto da altri club anche il Cholito Simeone: il Genoa deve rimpiazzare Retegui andato all'Atalanta e anche il Toro cerca un attaccante.
Un indizio arriva anche da Folorunsho: sembrava essere finalmente arrivato il momento di vedere il centrocampista italo-nigeriano in azzurro, anche in virtù del rinnovo appena firmato ma probabilmente non sarà così visto che il calciatore ha eliminato dai social le immagini con la maglia del Napoli e i riferimenti in bio. Se partisse porterebbe almeno una decina di milioni benedetti per far ripartire il mercato del Napoli.
Soldi che servirebbero a finanziare le entrate chieste da Conte: David Neres del Benfica pare essere promesso sposo, Brescianini idem, per Gilmour il Brighton fa muro ma lo scozzese vuole il Napoli.
Poi c'è la questione relativa al centravanti: ma per quella serve più tempo. E più soldi.
L'Equipe raccontò di questi tempi, un anno fa, di una risposta a una mail araba con proposta da 200 milioni per Osimhen “Con quei soldi non vi comprate neanche un piede del nostro centravanti”. A pensarci oggi...
Napoli: quando dall'Arabia offrivano 200 milioni per Osimhen (e si rifiutavano)
Sembra passata un'era geologica. E ora bisogna piazzare gli esuberi per prendere nuovi calciatori
Cristiano Vella