Dall’inizio delle primarie americane, gli opinionisti stanno dedicando molte energie per fare previsioni sulla geopolitica, influenzata anche dalla decisione di Biden e dal cambio di strategia di Trump. In gioco, però, ci sono anche gli effetti sul comportamento politico di Paesi, come Cina e Russia, che cercano di adeguare le loro strategie alle caratteristiche del prossimo Presidente degli Stati Uniti.

Ho  trovato l’articolo di Romano Prodi utile ed efficace per avvicinarmi all’argomento. Di solito, i rapporti tra la Cina e il resto del mondo vengono osservati solo in base agli aspetti commerciali. Prodi ha cercato di spiegare come il clima culturale-politico-sociale può provocare variazioni, nei rapporti tra gli Stati. Il mio professore di economia politica, prima di arrivare a spiegare le varie scuole economiche, ci ammanniva la natura delle culture dei popoli, dalle quali scaturivano i  comportamenti sociali, la qualità del potere amministrativo e le tendenze economiche. Una cosa erano i comportamenti dei Paesi cattolici e democratici e altra cosa erano quelli influenzati da Confucio, da Mao, da Budda e da Maometto.  

Per molto tempo, i comportamenti degli Stati sono stati  comprensibili, perché decisi in base a ideologie  o a sintesi di ideali, semplici da indicare, come liberali, democratici,socialisti e comunisti. C’era anche tantissimi Paesi bloccati sul passato, che costituivano il “Terzo Mondo”.Nei primi decenni del ‘900,  eventi, come Rivoluzione Russa, Nazismo, Maoismo, Fordismo, Colonialismo,ecc, partorirono comportamenti  tendenti a imporre  sistemi rigidi e politiche economiche distintive. L’esigenza di un controllo del Mondo fece nascere l’ONU, la NATO e altre organizzazioni  mondiali.

A metà del secolo, i rapporti tra i Paesi venivano guidati dalle logiche imperialiste URSS e USA, mentre la Cina di Mao si organizzava per gestire il capitalismo di Stato. Con l’affermazione della globalizzazione è cambiata la qualità dei rapporti tra gli Stati. La politica, influenzata dalle logiche mercantili, preferisce la diplomazia, le vie per raggiungere i mercati (la Via della Seta e l’importanza del Canale di Suez), il basso costo del lavoro, i sistemi fiscal tolleranti, la conoscenza della persuasione occulta e la capacità di attrarre stili di vita. L’importanza commerciale dei Paesi dipendeva dalla capacità di gestire questi elementi e di attrarre  imprenditori e imprese. Uno dei limiti del nostro Paese, nella seconda metà del secolo scorso, è stato il favorire l’emigrazione delle imprese.  

Nel corso dei secoli, secondo esperti, la direzione dei  movimenti economici ha cambiato verso. Nei periodi in cui avvenivano i cambiamenti, il mondo economico doveva essere attento. L’economia del nostro Mezzogiorno fu indebolita dall’attrazione esercitata dal Nord Europa sul territorio meridionale e dalla staticità sociale della sua classe dirigente. Difetto, che non è ancora scomparso. Gli ultimi avvenimenti politici messi in piedi dall’attuale Governo, a partire dai rapporti con i Paesi arabo-africani, con la Cina, sono la conseguenza della nuova direzione del’asse strategico dello sviluppo: SUD-NORD. Il Piano Mattei e le altre iniziative politiche sono in linea con le nuove esigenze del territorio meridionale, che potrà diventare il centro del Mediterraneo e , forse, del Mondo . Spero che si capisca.