Avellino

“La Campania è in prima linea nel contrasto alla proliferazione della fauna selvatica. La diffusione dei cinghiali rappresenta una vera e propria emergenza e la Regione è al fianco degli agricoltori, costretti a fronteggiare danni continui alle colture, attivando tutti gli strumenti a disposizione in modo tempestivo".

Lo ha annunciato Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Abbiamo adottato un approccio multidimensionale per affrontare l'emergenza – continua l’assessore regionale Nicola Caputo – combinando misure preventive, reattive e di supporto. Le iniziative messe a punto contemplano azioni dirette con esercizio venatorio, interventi organizzati e sistematici, attività di monitoraggio e controllo, risarcimento danni, prolungamento del periodo di caccia e altri strumenti aggiuntivi per la prevenzione.

Nella stagione venatoria 2023/24 sono stati abbattuti 15mila cinghiali (Avellino 4.687, Benevento 2.877, Caserta 2.668, Napoli 27, Salerno 1 - 2.369 e Salerno 2 - 2.753) ma evidentemente non basta. Anche per il calendario venatorio 2024-25 abbiamo intenzione di prevedere il numero massimo, cioè 4 mesi, di apertura per la caccia al cinghiale che la legge ci consente.

Abbiamo avuto ripetute sollecitazioni ad intervenire con urgenti provvedimenti di competenza regionale, sollecitazioni rivolte in particolare dalle associazioni agricole nonché dai sindaci di numerosi Comuni che hanno espresso preoccupazione per l’allarme sociale e sanitario conseguente all’incremento della fauna selvatica, anche in prossimità dei centri abitati.

L'emergenza cinghiali - sottolinea l'assessore Nicola Caputo - è una delle sfide più urgenti per il comparto agricolo e per tutto il sistema agroalimentare regionale.

Le linee guida, recentemente approvate in Giunta, esplicitano ulteriormente le modalità di attuazione del Piano, prevedendo anche la possibilità di commissariamento in caso di inerzia dei soggetti deputati al controllo. Stiamo davvero facendo ogni sforzo per aggredire il problema da più fronti e riportare entro limiti tollerabili la presenza della specie cinghiale.

Abbiamo definito in maniera rapida ed incisiva tutti gli interventi per il depopolamento del cinghiale sul territorio – conclude Caputo – e siamo aperti all’ascolto di qualunque ulteriore contributo. Abbiamo fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità. Ora serve la collaborazione e il senso di responsabilità di tutti i soggetti interessati, a partire dagli Enti coinvolti nell’applicazione del Piano”.