«La disarticolazione dei presidi dello Stato sul territorio è il frutto avvelenato di una riforma folle e per questo la giunta, guidata dal sindaco Fernando Errico, ha deciso di trasmettere un segnale con una delibera di protesta contro la legge di riordino della Pa». E’ il vicesindaco Angelo Capobianco a rendere noto come con una delibera, unanimemente approvata e trasmessa ai sindaci della provincia e al prefetto Galeone, l’Ente sannicolese si opponga ad una «legge che minerebbe nelle fondamenta la presenza dello Stato nel Sannio. Dalle prefetture alle questure, ai comandi provinciali delle forze dell’ordine, fino a presidi d’importanza socio-economica come la camera di commercio, tutto è in discussione. Gli Enti locali hanno il diritto e il dovere di dire no e far sentire la propria voce affinché questo scempio venga scongiurato».
Nella delibera varata dal piccolo comune del medio calore si legge inoltre che: «con la riforma della Pa voluta dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni ed in particolare dall’attuale Governo si assiste ad una riforma epocale, miope e scellerata che in dispregio di qualsivoglia norma e criterio, va a sconvolgere un sistema che invece dovrebbe essere maggiormente garantito, soprattutto in questo periodo caratterizzato dalla grave crisi economica e dalle ondate di immigrazione clandestina che allertano tutte le Istituzioni, ma soprattutto gli Enti locali e Prefetture».
Con la riforma della pubblica amministrazione votata ad agosto e ora legge si avrà infatti «il ridimensionamento delle Province –spiegano gli amministratori di San Nicola Manfredi - l’accorpamento delle camere del commercio, la cancellazione degli uffici di governo, ben 23 prefetture, toccando le relative questure, i comandi provinciali di vigili del fuoco, carabinieri e guardia di finanza, destinati a diventare semplici distaccamenti. Viene – infine - abolita la figura del segretario comunale, primo collaboratore dell’Amministrazione eletta, che svolge un ruolo centrale di garanzia».
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