Benevento

La richiesta di rinvio a giudizio risale ad un anno e mezzo fa, ora la fissazione dell'udienza preliminare. E' in programma il 1 ottobre dinanzi al Gup di Firenze e riguarda sette persone che nell'ottobre 2020 erano rimaste invischiate in una indagine della Dia. Tra loro c'è anche Luigi Procaccini (avvocato Antonio Leone), 69 anni, di Cautano, ma da tempo in Toscana, che all'epoca era finito agli arresti domiciliari- nel marzo dell'anno successivo era tornato in libertà con l'obbligo di firma – perchè ritenuto un membro di una presunta associazione, con il ruolo di prestanome di un imprenditore, nella gestione di quattro società attraverso le quali sarebbe stata realizzata una consistente evasione fiscale. I

noltre, avrebbe assunto il controllo di quattro alberghi a Chianciano Terme. Un'immagine, quella di “fedelissimo trasferitosi nel 2017 in pianta stabile a Chianciano Terme, pronto persino a sacrificarsi per il suo capo”, che il sannita aveva respinto durante l'interrogatorio di garanzia, definendosi una vittima del suo datore di lavoro, un dipendente caduto in una ragnatela intessuta ai suoi danni senza che lui ne avesse consapevolezza

Aveva affermato di non aver mai finanziato l'imprenditore e di essere stato sempre all'oscuro, anche perchè privo, di qualsiasi potere decisionale, del disegno tratteggiato dall'accusa, aggiungendo, rispetto agli addebiti di intestazione fittizia di beni, peculato e false fatture, che tutte le manovre economiche sarebbero state compiute dall'imprenditore e sempre a sua insaputa. Insomma, sarebbe stato usato come un fantoccio che doveva rispettare gli ordini ricevuti, senza incassare alcuna somma di denaro. Procaccini aveva infatti evidenziato di essere creditore degli stipendi che non gli sarebbero stati corrisposti come lavoratore, e di non aver mai gestito in maniera diretta le attività, mettendosi a disposizione solo per assicurare alla famiglia un'entrata.