Benevento

Revocato dal gip Vincenzo Landolfi, che ha anche disposto il dissequestro dei beni, l'obbligo di dimora al quale da aprile era sottoposto Carmine Aversano (avvocato Antonio Leone) 44 anni, di Benevento, arrestato a metà gennaio dai carabinieri in una inchiesta della Procura di Torino per associazone per delinquere, truffa, turbativa d'asta, frode nelle pubbliche forniture e contraffazione. Sii tratta di ipotesi di reato contestate all'uomo, socio e amministratore di fatto di una società che opera nel settore degli articoli di cartoleria e per ufficio, in relazione alla fornitura di 1500 cartucce per toner per stampanti alla Legione carabinieri Piemonte Valle d'Aosta e di altri 800 toner all'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino.

Aversano era finito in carcere, poi aveva ottenuto i domiciliari dopo l'interrogatorio di garanzia, nel corso del quale aveva sostenuto di aver venduto quei prodotti così come li avrebbe acquistati da un fornitore straniero. Nel caso del Moscati, aveva aggiunto che si trattava di prodotti originali fino al luglio dello scorso anno, e poi, dopo aver subito una perquisizione, rigenerati, così come comunicato con una mail. Aveva inoltre definito il contenuto di una serie di conversazioni intercettate, precisando, infine, di aver già fatto da mesi un deposito cauzionale di 118mila euro per la fornitura all'Arma, e di non aver partecipato ad alcuna gara, perchè quelle presentate erano, come da richiesta, soltanto dei preventivi.

A febbraio, però, il Riesame di Torino, dopo aver dichiarato la propria incompetenza territoriale, aveva disposto la trasmissione degli atti a Benevento, perchè, come aveva sottolineato la difesa, è nel capoluogo sannita che si è consumato il reato più grave- l'associazione per delinquere tra quelli prospettati.