di Paola Iandolo
La vicenda della mancata apertura del Centro per l’Autismo di Avellino a 27 anni dalla posa della prima pietra, già finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura della Repubblica di Avellino, continua a fare passi in avanti. Ad annunciarlo il coordinatore regionale del Mid, Giovanni Esposito: "Con annesso numero di procedimento e qualificazione giuridica, supportato dall’avvocato cassazionista del foro di Benevento l’avvocato Cinzia Capone. Con la fase di indagini preliminari che la Procura porta avanti si intende chiarire ancora a chi attribuire o meno la responsabilità amministrativa o penale, tali da aver compromesso ancora oggi l’iter di apertura del cubo blu di Contrada Serroni.
La pratica è affidata al p.m. dottoressa Paola Galdo del tribunale di Avellino". Esposito va avanti e precisa: "Dal 30 di aprile, data nella quale si conosceva solo il p.m. al quale il fascicolo era stato sottoposto e la qualificazione giuridica, ad oggi sappiamo che siamo alle indagini preliminari, confidiamo anche nella disponibilità mostrata sin dal suo insediamento dal sindaco Nargi" ha concluso Esposito.
La vicenda
A richiamare l’attenzione della Procura fu un esposto presentato dal coordinatore regionale del Mid Giovanni Esposito, il quale ha formalmente segnalato a marzo la questione ai carabinieri di Avellino. L’obiettivo è far aprire il centro, per garantire un servizio essenziale sul quale tanti ragazzi e famiglie confidano.