di Paola Iandolo
E' stato assolto con la formula piena “per non aver commesso il fatto” dall’ accusa di essere stato uno degli autori del raid contro una vettura, ma è stato condannato con pena sospesa ad un anno e tre mesi per stalking nei confronti di alcuni suoi familiari. La condanna è arrivata per l’escalation di minacce e vessazioni compiute nei confronti dei familiari. A ricostruire la vicenda gli agenti della II Sezione della Squadra Mobile. Questo l'esito del processo di primo grado davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino Elena Di Bartolomeo per un 44enne, difeso dall’avvocato Carolina Schettino, che per il reato di stalking era stato anche raggiunto da una misura agli arresti domiciliari, eseguita dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino.Il pm al termine della sua requisitoria aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione.
La difesa
Il legale del 44enne ha messo in evidenza che non vi erano prove certe sulla responsabilità del suo assistito nell'azione incendiaria compiuta in via Fontanetta. Ora si attendono le motivazioni.