La Funzione Pubblica CGIL di Avellino conferma lo stato di agitazione di tutto il personale del Centro Minerva che da oltre un ventennio opera a diverso titolo nel centro accreditato di Ariano Irpino.
"La proprietà ha deciso di cambiare il contratto collettivo nazionale al personale per risparmiare sul costo del lavoro. La motivazione addotta è la mancanza di adeguamento delle rette da parte della Regione Campania e la soluzione più semplice è sempre la stessa, si taglia direttamente sul costo dei lavoratori.
Si aumentano le ore settimanali e si riduce la retribuzione e i diritti dei lavoratori.
Sono la segretaria Generale Morsa e la Segretaria di settore Rusolo ad intervenire: “non possiamo consentire a chi fa impresa nell’ambito dei servizi pubblici essenziali di peggiorare le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori proprio in un momento in cui il potere di acquisto delle retribuzioni è al minimo storico.
L’applicazione di un contratto che consente di risparmiare sul costo del personale non è e non può essere la panacea degli imprenditori che fanno impresa con soldi pubblici erogando servizi pubblici in nome e per conto del SSN”.
“Non si può consentire ad un grande centro di riabilitazione accreditato, in via di espansione, scelte aziendale che hanno come obiettivo unico quello di far crescere l’impresa a scapito delle lavoratrici e dei lavoratori, sia in termini di diritti che in termini economici. Da qui la decisione di proclamare lo stato di agitazione nell’unico interesse dei lavoratori e dei cittadini”.