Salerno

“La riapertura del doppio senso in via Benedetto Croce non risulta un'ipotesi attuabile per risolvere il problema della viabilità tra i comuni di Vietri e Salerno e per ridurre il congestionamento del traffico in prossimità della zona Portuale”. Così il consigliere comunale capogruppo di Oltre Donato Pessolano. “Troppe sono, infatti, le modifiche strutturali di cui necessita l’arteria per dare seguito a quest’ipotesi che da più parti e periodicamente viene ventilata. E, peraltro, con la partenza di un nuovo cantiere che avrà conseguenze negative - sia nel breve che nel lungo periodo - per residenti, pendolari e turisti che la percorrono. È opportuno, inoltre, affrontare il tema, vista la sua complessità, facendo leva sulla normativa di riferimento, come già accaduto più volte in passato durante la mia precedente attività consiliare”. “La SS18 nel tratto in questione (Via Benedetto Croce) rientra, secondo la classificazione ai sensi del decreto ministeriale del 5 Novembre 2001 in una strada di tipo “urbana di quartiere”. Tali infrastrutture sono caratterizzate da un intervallo di velocità di progetto compreso tra un minimo di 40Km/h e un massimo di 60km/h. La piattaforma stradale di tale tipologia presenta una larghezza di corsia per senso di marcia pari a 3.00 m con ampliamento a 3.50 metri nel caso di passaggio di autobus, più 0.50 m di banchina in destra. Nel caso di strada a senso unico di marcia con una sola corsia, la larghezza complessiva della corsia più le banchine deve essere non inferiore a 5.50 m incrementando la corsia sino a 3.75 metri e riportando la differenza sulla banchina in destra. Allo stato di fatto, la carreggiata presenta larghezza variabile su tutta la lunghezza del tratto partendo da circa 4 metri fino ad un massimo di circa 6 m, con un tratto in leggera curva con ampiezza di 4.5m. Le banchine attualmente presenti sono di circa 0.20 metri. Parallelamente al margine sinistro (attuale verso di percorrenza) della carreggiata sono presenti stalli di sosta a pagamento della larghezza di 2.00 metri. I marciapiedi esistenti sono anch'essi con larghezza variabile, mostrando nel lato destro (attuale verso di percorrenza) valori attorno a 1 metro e per il lato sinistro valori variabili da 1.50 a 2.50 metri in corrispondenza di alcuni accessi privati e affacci sul panorama”. “In vista di una riapertura del doppio senso di circolazione in tale tratto della SS18 sarebbe necessaria una modifica all'infrastruttura per soddisfare i criteri della normativa. Dunque, pur volendo eliminare un marciapiede, cosa già di per sé incompatibile con il D.M.263/89, sostanzialmente sarebbero necessari 3.50 + 3.50 metri per le due corsie, mezzo metro da entrambi i lati per le banchine + 1 metro e mezzo (minimo) per il marciapiede, per un totale di 9 metri e mezzo”. Numerose sarebbero le ripercussioni negative durante tutto il periodo di esecuzione dei lavori: “Tale modifica - continua Pessolano - rappresenterebbe un riadeguamento della viabilità e quindi una modifica dell'intersezione a valle del tratto in corrispondenza il viadotto Gatto, dove andrebbe sostituita tutta la segnaletica, sia verticale che orizzontale. Una ridistribuzione dei flussi siffatta vedrebbe una mutazione della natura dell'incrocio. La nuova configurazione ostacolerebbe così, l'uscita del flusso proveniente dal viadotto, congestionando quest'ultimo. Nella rimodulazione del traffico si indurrebbero con tale conformazione, i veicoli in ingresso in città ad utilizzare il doppio senso piuttosto che attraversare via Ligea, congestionando ulteriormente il traffico cittadino, specialmente durante gli eventi di attrazione turistica. In tale condizione, quindi, la modifica non sarebbe in grado di risultare performante alla luce dei motivi che la determinerebbero, ovvero alleggerire i flussi di traffico che risultano saturati sia sul viadotto che all'incrocio, anzi al contrario andrebbero ad appesantire ancora di più il traffico veicolare. Inoltre, la riapertura del doppio senso necessiterebbe della eliminazione degli stalli di sosta lungo tutto il tratto dall'incrocio a monte di via Benedetto Croce con notevole danno per i residenti. Non è da tralasciare che tali modifiche prevedono un esborso da parte del comune di una somma comprendente, non solo le sopracitate modifiche, ma anche la stesa di una nuova sovrastruttura”. “La soluzione non sta, dunque, nella riapertura del doppio senso - conclude Pessolano - ma nell’efficientamento della viabilità sia interna che esterna all’area portuale. Difatti, quando la strada costiera è bloccata in direzione Vietri/Cava, vi è una paralisi del traffico urbano fino all'altezza di C.so Garibaldi e che questo, certamente, non dipende dall'esistenza o meno del doppio senso. Quindi, soluzione plausibile, è l’apertura di tutti i varchi che consentono l’accesso al Porto Commerciale, consentendo il pieno impiego della corsia a loro dedicata. Occorre eradicare la sosta selvaggia di tir ed autovetture in corrispondenza della rotatoria di Via Ligea, come da me già evidenziato in più occasioni nel corso degli ultimi mesi ed anni. E, infine, occorre che si imprima un’accelerata al progetto di Porta Ovest, per far sì che questa grande opera possa realmente essere utile per il miglioramento della qualità di vita dei nostri concittadini che non potranno tollerare a lungo una situazione simile”.